Variante Lambda, dalla contagiosità ai vaccini: cosa sappiamo


In un mondo globalizzato come quello odierno ciò che accade dall’altra parte del mondo deve per forza interessarci. Ne è la dimostrazione la pandemia di Covid-19, sviluppatasi a partire dalla Cina. E così bisogna tenere presente anche ciò che sta accadendo nel continente americano, alle prese con la variante Lambda, seppure non sia prevalente.

Negli Stati Uniti la Delta è all’83%, ma si sta prestando attenzione a presunte capacità della variante Lambda di maggiore trasmissibilità e neutralizzazione degli anticorpi prodotti dai vaccini. Identificata per la prima volta in Perù nell’agosto 2020, secondo l’Oms è una VOI, variante di interesse, e non una VOC, variante di preoccupazione come è invece la Delta.

Variante Lamba ed efficacia dei vaccini

Lambda è caratterizzata da numerose variazioni rispetto al ceppo originario di Wuhan, di cui ben 7 nella proteina Spike, il che la renderebbe più trasmissibile e capace di sfuggire agli anticorpi generati attraverso i vaccini. A queste conclusioni giungono sia uno studio pubblicato dall’Università di Tokyo, in prestampa, sia uno studio della Scuola di Medicina di New York Mount Sinai. Secondo i ricercatori la variante Lambda è quella che maggiormente riusciva a sfuggire agli anticorpi creati dai vaccini, nonostante questi abbiano dimostrato di essere ad ogni modo efficaci (efficacia leggermente ridotta). A rilevare, inoltre, è il tipo di vaccino: quello cinese, per esempio, è molto meno efficace dei vaccini a mRNA soprattutto nel contenimento della contagiosità, così come è stato visto che anche il monodose Johnson diventa un po’ meno idoneo. Ciò vuol dire che i vaccini, per esempio, di Pfizer e Moderna attuali conserveranno una efficacia alta anche contro questa mutazione.


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