Vaccini ed effetti a lungo termine, lo studio: nessun rischio di infertilità, tumori e modifiche al DNA

Il vaccino anti Covid


Mentre prosegue la campagna vaccinale persiste in buona parte della popolazione il dubbio legato agli effetti a lungo termine dei vaccini anti-covid. Di recente sulla questione è intervenuto Roberto Burioni, virologo dell’Università San Raffaele di Milano, che, riportando i risultati emersi da uno studio israeliano, ha smentito il fatto che con il passare degli anni la somministrazione delle dosi possa causare reazioni avverse.

Effetti a lungo termine dei vaccini anti-covid: le parole di Burioni

Ovviamente al momento non si ha la certezza che i vaccini utilizzati contro il covid non abbiano ricadute nel tempo eppure il virologo ha affermato: “Non c’è nulla che ci faccia anche lontanamente sospettare che questi vaccini abbiano un effetto negativo a lungo termine e allo stesso tempo non esiste nella storia della medicina un vaccino, tra quelli usati ora e in passato, che abbia avuto effetti negativi a lungo termine”.

A confermare la sua tesi è uno studio condotto su otto milioni di persone, recentemente pubblicato in Israele e diffuso dalla rivista scientifica ‘Nature’. Quest’ultimo, oltre a dimostrare l’efficacia protettiva del siero, ha dimostrato che la situazione dei soggetti vaccinati è molto tranquillizzante. Nel campione esaminato, infatti, non sono state rilevate problematiche a carico dei vaccinati che si distinguerebbero da quelle dei non vaccinati. Non sussiste, dunque, alcun pericolo per la fertilità, per il rischio di tumori e nemmeno modifiche al DNA. 

In più, stando ai risultati della ricerca, è stato dimostrato che il vaccino protegge non solo il soggetto che ha ricevuto le dosi ma produce effetti benefici anche a livello di comunità, riducendo il tasso dei contagi nelle aree con percentuali di somministrazione più elevate.

Tra gli effetti collaterali, invece, figura il rischio di miocardite, una malattia che si è presentata in diversi soggetti ma giudicata guaribile in tempi brevi. Dunque rischi che, secondo Burioni, sarebbero paragonabili a quelli che caratterizzano la nostra vita quotidiana: “Ogni anno in Italia ci sono reazioni avverse ai farmaci. Ci sono persone che muoiono per aver preso degli antibiotici, altri per allergie al cibo”.

“Anche chi si rifugia nella natura non azzera comunque i suoi rischi perché ogni anno solo in Italia ci sono 25 persone che muoiono per le punture degli insetti e, dalle 10 alle 20, ogni anno muoiono, purtroppo, perché vengono colpite da un fulmine. Capite, quindi, che il rischio costituito dal vaccino è veramente minimo rispetto a quelli che fanno parte della nostra vita. Pensate che di incidenti stradali ogni anno in Italia muoiono 3.000 persone”.


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