Draghi: “Pandemia sotto controllo grazie ai vaccini ma il numero di morti è inaccettabile”


Il Premier Mario Draghi, intervenuto alla settima conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dei Paesi del G20, ha ribadito l’importanza dei vaccini sollevando la drammatica questione della mortalità per covid, ancora troppo elevata.

Draghi: “Pandemia sotto controllo grazie ai vaccini ma mortalità alta”

Queste le sue parole: “La pandemia è finalmente sotto controllo in molte parti del mondo, grazie a campagne di vaccinazione efficaci, ma il covid continua a colpire duramente molti Paesi. A fine settembre abbiamo registrato più di 50 mila morti al giorno nonostante l’enorme aumento della produzione dei vaccini. Un numero così alto di morti è semplicemente inaccettabile”.

“Nei Paesi ricchi le dosi sono ampiamente disponibili ma una minoranza di nostri concittadini rifiuta di vaccinarsi o esita a farlo. Questo comportamento è spesso dovuto alla paura che i vaccini non siano sicuri o efficaci nonostante l’evidenza scientifica dimostri il contrario. Nei Paesi a basso reddito la disponibilità è ancora molto limitata anche per problemi di logistica. Nel mondo sono state somministrate più di 5,7 miliardi di dosi ma solo il 2% sono arrivate in Africa”.

Lancia, poi, un appello ai cittadini che ancora non hanno aderito alla campagna vaccinale: “I Parlamenti possono fare molto per sostenere lo sforzo globale di vaccinazione. Potete sostenere i governi contro la disinformazione sui vaccini. Uno studio recente di Nature ha mostrato come la lettura di notizie false riduca la probabilità che un individuo si vaccini contro il covid di più di sei punti percentuali. Il Parlamento europeo ha fatto molto per sfatare i miti sui vaccini e offrire linee guida per individuare le notizie falsi. Il messaggio ai nostri concittadini deve essere chiaro: i vaccini sono sicuri, salavano vite”.

Intanto il Governo si prepara a varare nuove riaperture e allentare le restrizioni ancora in atto. Prosegue, inoltre, la campagna vaccinale dedicata alle terze dosi, al momento previste soltanto per le categorie più vulnerabili. Non si esclude, però, che il terzo richiamo possa essere esteso al resto della popolazione.


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