Dai lockdown all’isolamento dei non vaccinati: le regole di Natale secondo i virologi


Manca poco più di un mese a Natale, periodo in cui i contatti tra persone sono numerosi per darsi gli auguri, scambiare regali, pranzare e cenare insieme. Finora l’Italia non è stata davvero toccata dalla quarta ondata di Covid: i contagi sono in aumento, tuttavia l’alta percentuale di vaccinati permette di non avere gli ospedali in condizioni critiche. D’altra parte gli effetti del vaccino, soprattutto nelle fasce più alte d’età, stanno cominciando a svanire rendendosi necessario un richiamo con la terza dose, secondo gli esperti.

Nel frattempo i virologi stanno cominciando a diffondere le proprie raccomandazioni sia per evitare di arrivare a Natale con una situazione contagi sfuggita al controllo, sia relative ai comportamenti da tenere nel periodo natalizio stesso. Quanto sia attuabile ciò che i medici consigliano è un enigma: lo scorso anno, quando le circostanze erano ben più gravi dal punto di vista sanitario, molte regole sono saltate, oggi quindi le incognite sono più che legittime.

Covid e Natale: le raccomandazioni dei virologi

Se Fabrizio Pregliasco nel corso di Un giorno da pecora di Radio Uno ha affermato che teme un colpo di coda del Covid auspicando dei “lockdown chirurgici”, è molto più allarmista Francesco Menichetti, primario di Malattie Infettive all’Ospedale di Pisa che ad AdnKronos dice che “Con questo ritmo a Natale arriveremo a 25-30mila contagi”. Poi raccomanda di “Limitarsi a 6-8 persone ai pranzi di Natale, stare attenti con i bambini e con gli anziani, usare la mascherina. Abbiamo il problema del calo delle immunità tra i vaccinati più avanti con gli anni, abbiamo una grande circolazione di virus tra i bimbi e poi ci sono ancora 7 milioni di non vaccinati. Quindi la raccomandazione è di essere noi stessi, al di là di restrizioni imposte, responsabili e prudenti evitando aggregazioni gigantesche e mantenendo il solito galateo che ci deve guidare anche e soprattutto nei momenti, come quello natalizio, che sono potenzialmente di abbandono, nel contesto familiare e amicale, delle norme precauzionali. E a chi dice ‘allora che ci siamo vaccinati a fare?’ ricordo che il vaccino serve e lo sta dimostrando, a svuotare i cimiteri e gli ospedali. Ma è sempre meglio non infettarsi”.

Pier Luigi Lopalco, epidemiologo ed ex assessore alla Sanità della Regione Puglia, afferma nel corso di TimeLine su SkyTg24 che bisogna non invitare chi non è vaccinato: “Esiste anche un altro modo a cui stiamo ricorrendo poco, ovvero quello del sentimento sociale: io a casa mia a cena un mio conoscente o un mio amico non vaccinato non lo invito. Se tutti quanti cominciassimo a dire che se non sei vaccinato al cenone di Natale non ci vieni, credo che qualche altra vaccinazione si recupererà”.

Matteo Bassetti, invece, parla di lockdown solo per i non vaccinati: “Per fare previsioni per il Natale dobbiamo vedere come andranno le prossime 3-4 settimane, ma, ribadisco, giù le mani dal Natale: nessuno osi minimamente mettere limitazioni per le feste. Sarà un Natale come quelli pre-Covid, ma non possiamo pensare lontanamente che non sarà un Natale sereno perché qualcuno ha deciso di non vaccinarsi. Il Governo e le istituzioni devono trovare una soluzione perché in qualche modo il Natale va tutelato e se ci sarà un ulteriore incremento dei casi tra i non vaccinati, eventuali limitazioni, come il lockdown, dovranno essere solo per i non vaccinati”.


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