Tassista restituisce cellulare smarrito a un turista giapponese che scrive una lettera: “Grazie Napoli”


Una storia a lieto fine arriva da Napoli. Durante le festività natalizie, un dirigente di una multinazionale giapponese dimentica il suo telefono in un taxi. Quando arriva all’aeroporto si accorge di non averlo con sé, perdendo quindi tutto ciò che esso conteneva: biglietto aereo, documenti, foto.

TURISTA GIAPPONESE PERDE CELLULARE, TASSISTA GLIELO RIPORTA: LUI SCRIVE UNA LETTERA PER RINGRAZIARLO

Il dirigente però non si dispera e insieme alla moglie cerca aiuto nei passanti. Poi finalmente arriva il tassista a riconsegnargli lo smartphone. La storia è raccontata da Paolo Barbuto de ‘Il Mattino‘ che spiega come la coppia avesse trascorso dei giorni di vacanza a Napoli. Un giro tra il lungomare e il centro storico, poi la partenza da Capodichino. Per raggiungere l’aeroporto i due avevano preso un taxi ma l’uomo si era dimenticato il cellulare sul sedile posteriore. Una volta giunti al gate la moglie ha raggiunto il parcheggio taxi fuori all’aeroporto ed è partito un tam tam via radio per cercare di arrivare a chi li avesse portati lì. Grazie a una ricevuta del viaggio, i tassisti contattano la compagnia del taxi e poco dopo arriva l’autista con in mano lo smartphone.

Tatsuya Ishikawa una volta tornato a casa ha però deciso che la sua storia dovesse essere raccontata e ha contattato alcuni giornali tra cui il quotidiano campano. Il turista giapponese anche scritto una lettera per ringraziare chi lo ha aiutato a trovare il cellulare:

Grazie a Napoli, grazie ai tassisti che si sono prodigati per risolvere il nostro problema. Ho deciso di rendere noto quello che mi è successo per dare visibilità al gesto esemplare del tassista ed esprimere la sua riconoscenza, ringraziando di cuore il conducente che ha effettuato il servizio e i colleghi che hanno dimostrato altruismo, umanità e grande senso civico, che di questi tempi non sono così scontati“.

A febbraio dello scorso anno, un milanese aveva perso il portafoglio che era stato restituito. L’uomo aveva poi dichiarato:

Lui, nato a Milano ma residente a Mergellina, è rimasto scioccato dal mio gesto. Mi ha detto che per lui l’unica cosa importante era la foto di suo figlio”.


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