Draghi da Biden: “Lavoriamo per la pace in Ucraina. C’è incertezza ma non vedo una recessione”


Draghi lavora per la pace. Il premier nella sua seconda giornata a Washington ha incontrato alla Casa Bianca Joe Biden. I due non potevano non parlare della guerra in Ucraina e di come essa sta influendo sui costi delle materie prima e dell’energia.

DRAGHI DA BIDEN LAVORA PER LA PACE IN UCRAINA

Queste le parole del premier:

Abbiamo concordato che occorre continuare a sostenere l’Ucraina e a fare pressione su Mosca ma anche cominciare a chiedersi come si costruisce la pace. Il percorso negoziale è molto difficile ma il primo punto punto è come costruire questo percorso negoziale, deve essere una pace che che vuole l’Ucraina, non una pace imposta. La guerra ha cambiato fisionomia, inizialmente era una guerra in cui si pensava ci fosse un Golia e un Davide, essenzialmente di difesa disperata che sembrava anche non riuscire, oggi il panorama si è completamente capovolto, certamente non c’è più un Golia, certamente quella che sembrava una potenza invincibile sul campo e con armi convenzionale si è dimostrata non invincibile. La vittoria poi non è definita, per l’Ucraina significa respingere l’invasione ma per gli altri?“.

SULL’AUMENTO DELL’ENERGIA

Sull’economia in generale e sull’aumento delle bollette e il gas russo:

C’è grande incertezza ma non vedo una recessione in questo momento. L’Italia sta facendo molto per raggiungere l’indipendenza dal gas russo. Ho anche ricordato a Biden il tema della possibilità di mettere un tetto al prezzo del gas, ipotesi accolta con favore, anche se l’amministrazione Usa sta riflettendo più su un tetto al prezzo petrolio che su gas, si è deciso che ne riparleremo presto insieme. Nel mercato dell’energia le distorsioni sono molto forti in Ue, ora i provvedimenti se si riusciranno a prendere sono in corso di programmazione ma in Ue dobbiamo essere d’accordo e come sapete i pareri non sono unanimi ma su questo noi continueremo ad andare avanti. Le banche centrali devono aumentare i tassi ma se li aumentano troppo fanno cadere il paese in recessione ma di questa difficoltà Lagarde è pienamente consapevole. La situazione è molto diversa tra Usa e Ue, in Usa il mercato del lavoro è a pieno impiego, in Europa no, quindi il passo di normalizzazione della politica monetaria sarà necessariamente diverso. Noi come governo possiamo cercare di attenuare la perdita di potere d’acquisto sulle categorie più deboli”.

Al centro del discorso anche i prezzi alle stelle della farina e della pasta dato che l’Ucraina è il maggior esportatore di grano:

Con Joe Biden abbiamo parlato della crisi alimentare provocata dal blocco di grani vari dall’Ucraina perché i porti sono bloccati. Lavrov ha detto che sono bloccati perche’ i porti sono minati. Questo può essere un primo esempio di dialogo che si costruisce tra le due parti per salvare decine di milioni di persone. L’Ue dia una risposta collettiva per la ricostruzione Ucraina. I singoli paesi non hanno risorse, l’Italia farà la sua parte insieme agli altri. A oggi non vedo una recessione quest’anno: il motivo è che abbiamo chiuso l’anno scorso molto molto bene e ci portiamo dietro una crescita acquisita. Mi pare molto difficile che quest’anno ci possa essere una recessione“.

Di ritorno dall’America, Draghi sarà ospite a Sorrento per parlare del Sud.


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