Gli affari della camorra sulla benzina, colpo al clan Mazzarella: sequestrata una pompa


Questa mattina, dalle prime luci dell’alba, è scattato un blitz dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli contro il clan Mazzarella, una delle organizzazioni criminali del Napoletano, tra i quartieri di San Giovanni a Teduccio, Ponticelli, Fuorigrotta e Comuni di San Giorgio a Cremano e Portici.

Blitz contro il clan Mazzarella

I militari dell’arma stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della DDA partenopea nei confronti di diversi soggetti ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (cocaina e hashish), violazione alla normativa sulle armi e sugli esplosivi, estorsione e impiego di denaro di provenienza illecita in attività economiche. Si tratta di 24 indagati di cui 9 già detenuti per altra causa.

In particolare, le indagini, condotte dal febbraio 2018 al gennaio 2020 hanno consentito di: dimostrare la perdurante operatività del clan e documentare la contrapposizione armata con il gruppo camorristico dei Silenzio (rientrante nella sfera di influenza dell’Alleanza di Secondigliano), operante sempre nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, nel cui ambito si inquadra, tra gli altri episodi, il lancio di bottiglie molotov su autovetture e motocicli dello scorso agosto.

Gli affari del cartello criminale si sarebbero estesi anche al settore della benzina. Dalle indagini dei carabinieri di Napoli, dirette dalla DDA, sarebbe infatti emerso il crescente interesse del clan Mazzarella nel settore del commercio e della distribuzione degli idrocarburi, con pretese estorsive nei confronti di un imprenditore di settore e l’acquisizione da parte di un affiliato di un’attività di distribuzione di carburanti nell’area di Fuorigrotta, nei pressi dello stadio Maradona, che sarà sequestrata, come disposto dall’autorità giudiziaria.

Infine, l’operazione investigativa ha messo in evidenza il controllo delle attività di commercializzazione di tabacchi di contrabbando, nonché la diretta e indiretta gestione da parte del sodalizio delle principali piazze di spaccio nell’area orientale di Napoli.

Soltanto lo scorso dicembre oltre 20 persone ritenute affiliate al clan erano state arrestate con l’accusa di associazione di tipo mafioso, estorsione e detenzione di armi. Due giorni dopo a finire in manette erano stati tre soggetti ritenuti al vertice dell’organizzazione camorristica.


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