Meraviglia a Napoli. Il Maschio Angioino rinasce, stanziati 13 milioni: come sarà


Il Ministero della Cultura, tramite la Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e la Direzione generale Musei, hanno stanziato 13 milioni di euro per i lavori di restauro del Maschio Angioino, uno dei siti più importanti di Napoli.

Restauro Maschio Angioino di Napoli: gli interventi previsti

Simbolo della grandezza partenopea, la costruzione del Maschio Angioino iniziò nel 1279 sotto il regno di Carlo I d’Angiò e fin da subito fu uno dei luoghi preferiti dagli artisti del calibro di Giotto, Petrarca e Boccaccio. Con Alfonso I d’Aragona la struttura fu completamente ricostruita e fu innalzato l’Arco di Trionfo.

Il sito storico, grazie al piano di restauro approvato, tornerà dunque a splendere in tutta la sua bellezza. Parte delle risorse (2,5 milioni di euro provenienti dai fondi del PNRR) sono destinate alla rimozione delle barriere fisiche e cognitive. Altri 6 milioni di euro saranno utilizzati per il recupero e il consolidamento dell’Arco trionfale che celebra la conquista del Regno di Napoli da parte di Alfonso d’Aragona.

Infine, i restanti 4,5 milioni, provenienti dai fondi comunitari del piano di azione e coesione, serviranno per la messa in sicurezza, il completamento delle barriere architettoniche e per il potenziamento degli allestimenti.

“È importante che le risorse già stanziate vengano spese immediatamente dagli enti attuatori. Ho dato impulso agli uffici affinché procedano con speditezza. A questi fondi ne andranno aggiunti altri sulla base di un progetto risolutivo dalle problematiche di tutela, conservazione e valorizzazione del Maschio Angioino” – ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Intanto anche il Real Albergo dei Poveri, altro gioiello partenopeo, è al centro di un nuovo progetto di recupero da finanziare con oltre 100 milioni del PNRR. L’accordo, firmato dal sindaco Gaetano Manfredi e dal ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, prevede la trasformazione dell’edificio settecentesco in un centro culturale polifunzionale. All’interno dell’edificio si concentreranno una seconda sede del Museo Archeologico di Napoli, della Biblioteca Nazionale e una scuola di specializzazione dell’Università di Napoli Federico II.


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