VIDEO/ Adelaide Palomba, presidente Federalberghi Costa del Vesuvio: “I turisti si lamentano dei trasporti”

Intervista ad Adelaide Palomba, presidente Federalberghi Costa del Vesuvio


Costa del Vesuvio: un patrimonio di arte, bellezze naturali e gastronomia, ma anche un’area che sgomita per emergere turisticamente rispetto a città distanti pochi chilometri che ormai da decenni hanno raggiunto un posto d’onore nell’Olimpo delle destinazioni a livello mondiale. E tra gli obiettivi che Federalberghi Costa del Vesuvio si pone, attraverso la sua presidente Adelaide Palomba, è quello di diventare un punto di riferimento che brilla di luce propria, senza più essere la scelta di chi vuole ottimizzare i propri tempi ed il proprio budget per una vacanza da turista pendolare in Campania tra Napoli, Pompei, le isole e la Penisola Sorrentina.

Federalberghi Costa del Vesuvio, la Presidente: “Turismo non sia uno slogan”

Federalberghi Costa del Vesuvio nasce nel 2014 proprio con l’intento di creare nei comuni della cinta vesuviana un “turismo autosufficiente“, valorizzando il patrimonio territoriale ma con un occhio attento alla realtà dei fatti che al momento vede gli operatori destreggiarsi per soddisfare il fabbisogno di un flusso turistico che aumenta di anno in anno e, per ora in gran parte solo per riflesso, raggiunge la costa del Vesuvio.

Un territorio che deve raggiungere ancora l’idea di essere turistico: “Ma finalmente chi governa le nostre città sembra averlo capito e pian piano si sta lavorando in tal senso” – spiega la Presidente – “Quello del turismo è diventato uno slogan, ma in pochi ne sono convinti effettivamente. Ed è difficile farlo capire a chi amministra”.

“I turisti notano la differenza con le altre metropoli d’Europa, e tra il capoluogo e la provincia”

Ciò che si vuole aprire è quindi un discorso ad ampio raggio di destinazione turistica: ma i problemi da affrontare sono tanti e gli albergatori diventano la “prima linea” dei feedback, positivi e negativi, dei visitatori da tutto il mondo. “I viaggiatori hanno le idee chiare, sanno cosa vedere: ma fanno il confronto con altre realtà metropolitane d’Europa dove il turismo è più radicato. Soprattutto, fanno il confronto tra Napoli, che funziona bene, e la provincia che non è pronta, spiega Adelaide Palomba.

Di cosa si lamentano maggiormente i turisti? “Delle città talvolta non pulite, delle difficoltà di collegamenti e trasporti: senza auto è difficile muoversi. Se sono fortunati hanno l’assistenza di strutture, ristoratori, pub e magari a fine serata riescono a trovare un taxi per tornare in albergo, e nemmeno è così facile“. Da qui la velata idea di adoperarsi direttamente per sopperire alle mancanze dei comuni e degli altri enti preposti: “Noi, come Federalberghi segnaliamo certe cose e le chiediamo, ma dopo un pò cominciamo a muoverci in autonomia”.

Da punto di passaggio a destinazione: ma la strada è lunga

Un percorso di crescita che non è completo ma non è nemmeno, tutto sommato, cominciato oggi: “Trenta o quarant’anni fa, eravamo solo strutture di passaggio per i turisti che tornavano dalla Penisola Sorrentina o si spostavano da Napoli per questioni logistiche o puramente economiche. Oggi le persone godono dei nostri servizi e della nostra ospitalità, della giornata di relax in piscina, cominciano a chiedere del nostro mare e quindi auspichiamo una totale pulizia delle acque nel Golfo di Napoli.

La presidente osserva: “I turisti vengono dubbiosi e vanno via con il cuore pieno per i luoghi e per le nostre attività: ma le recensioni testimoniano delle tante difficoltà che incontrano per i territori che forse non sono del tutto pronti all’accoglienza”.

Trasporto pubblico: il tallone d’Achille della Costa del Vesuvio

Adelaide Palomba è albergatrice da una vita, ascolta i turisti in prima persona e dalle sue parole non sembra avere dubbi: i trasporti sono uno degli anelli più deboli della catena dell’accoglienza vesuviana. E toccando l’argomento non si può non parlare di Circumvesuviana, che già nel nome presenta il suo ferreo legame con quest’area della Campania.

I disagi della rete gestita dall’EAV, secondo la Presidente, “Si ripercuotono molto sui turisti e purtroppo c’è anche chi dice che non è vero”. Quello dei collegamenti tra comuni, secondo Palomba, “Non è solo un problema per i turisti, lo è anche per chi lavora nelle nostre strutture. Ma almeno chi è di qui riesce a muoversi: i turisti non riescono a capire nemmeno come attraversare i binari, in alcune stazioni. Mancano indicazioni in lingua estera, che per una zona con aspirazioni turistiche è il minimo: almeno l’inglese, che ci piaccia o no”.

“E questa è una delle cose che i turisti portano via della nostra terra” – è l’impietosa valutazione della Presidente – “Non parliamo dell’importanza della costa del Vesuvio perché a quella ci arriveremo, ma ai margini abbiamo la Penisola Sorrentina e Napoli, ed almeno dobbiamo garantire ai nostri ospiti di raggiungere quei luoghi, altrimenti non solo non vengono per godere delle nostre città ma non vengono nemmeno per potersi spostare in altri luoghi, tra i quali anche il Vesuvio o Pompei”.

Enogastronomia come punto di forza, ricadute positive su tutto il tessuto economico

Non solo problemi ma anche punti di forza sui quali lavorare e comunicare: se è vero che i turisti vanno via con il cuore pieno è certo anche che vanno via con la pancia piena per le eccellenze enogastronomiche. La presidente Palomba ne cita una su tutte, il pomodorino del piennolo del Vesuvio: un esempio di prodotto che dalla sua valorizzazione ha fatto nascere aziende agricole, percorsi naturalistici e a cascata ha permesso a tante realtà legate ai prodotti della terra di mettere in piedi un importante indotto economico. “Le bellezze del territorio non sono soltanto quelle archeologiche ed artistiche, ma anche quelle gastronomiche: stiamo lavorando affinché il turista venga qui anche per quello anche se la strada è lunga”.

I cavalli di battaglia che possono lanciare la sfida per Costa del Vesuvio sono tanti, per questo Federalberghi si è fatta portavoce di numerose attività: “Abbiamo istituito un tavolo tecnico con lo scopo di promuovere con gli enti locali i punti di forza dei singoli territori e superare tutti insieme le problematiche che abbiamo citato prima: puntiamo sul marketing territoriale, ma non abbiamo la pretesa di poterci risolvere i problemi in house, bisogna lavorare tutti insieme”.

Ma una tiratina d’orecchie arriva anche per i cittadini dell’area vesuviana: “Chi ci vive troppo spesso non è consapevole della bellezza nella quale vive e purtroppo riscontro ciò soprattutto nei giovani”. Questa una delle valutazioni finali di Adelaide Palomba: l’orgoglio e la consapevolezza di vivere in una terra bellissima e ricca di risorse potrebbe fare la differenza per le istituzioni chiamate a rendere fruibili a tutti, cittadini e turisti, i territori amministrati.

 

 


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