Ucciso a Marano, la vergogna sui social: filmano il cadavere in auto e pubblicano il video

Milko Gargiulo, l'uomo ucciso a Marano


Sta facendo il giro del web un video registrato subito dopo l’omicidio avvenuto nella mattinata di ieri a Marano di Napoli, dove ha perso la vita Milko Gargiulo: proprio il suo cadavere è stato immortalato negli istanti immediatamente successivi all’aggressione, dando inizio ad una vergognosa catena di condivisioni sui social.

Omicidio Marano: sui social il vergognoso video del cadavere

Milko, 56 anni, si trovava in auto, nei pressi della scuola Papa Luciani, quando sarebbe stato raggiunto dal killer a bordo di uno scooter. Si tratta di Andrea Izzo, l’uomo che non avrebbe esitato a esplodere circa cinque colpi di pistola per poi fuggire verso una zona isolata dei Camaldoli, dove si è tolto la vita.

Un omicidio compiuto per motivi passionali e, in particolare, per una relazione amorosa che Gargiulo aveva intrattenuto con l’ex moglie di Izzo durante un periodo di separazione della coppia. Il killer avrebbe avuto anche la freddezza di scattare una foto del corpo del suo rivale in amore per inviarla alla donna, scrivendo: Ora vattelo a piangere.

Ma ciò che sconvolge di questa assurda vicenda non sono solo i motivi dell’agguato, il brutale gesto dello scatto e il tragico bilancio di due vite spezzate ma anche la vergognosa azione di filmare il corpo crivellato di colpi e spiattellarlo online, solo per ottenere visualizzazioni e likes.

Non da meno i tanti utenti che, anziché opporsi a questa assurda spettacolarizzazione della tragedia, hanno condiviso il contenuto sui propri profili, rendendolo ancor più virale. La catena non è stata interrotta nemmeno da alcuni personaggi autorevoli e testate giornalistiche che avrebbero potuto fornire aggiornamenti sulla notizia senza oltrepassare il limite della decenza e dell’umanità.

Nella versione più “nobile” del video – che ovviamente non riportiamo per rispetto della vittima e della sua famiglia – il volto di Milko è oscurato ma si vede chiaramente il suo corpo in auto e il vetro anteriore trafitto dai colpi di pistola.

Un’ultima e cruda immagine di questo uomo che, al contrario, meriterebbe rispetto e silenzio mentre ad ottenere risonanza doveva essere il suo grido di aiuto, le due denunce presentate a seguito delle minacce e delle intimidazioni avanzate da quello che poi sarebbe stato il suo carnefice.

Milko aveva due figlie adolescenti, due ragazze che sicuramente potrebbero ritrovarsi sui social a vedere quelle immagini indegne, lesive della memoria del loro papà e del dolore che stanno vivendo in questo momento. Basterebbe eliminarle dal web, sacrificare quelle views in cambio di vicinanza e rispetto ad una famiglia stravolta da un lutto improvviso e inconcepibile.

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