Minacce al tifoso down della Salernitana, ma gli ultras della Nocerina si scusano così…

Foto da Il Mattino


Il calcio, tema di gioie e dolori, motore di tante azioni che non sempre possono essere giustificate dalla passione per la propria squadra del cuore, torna ad essere protagonista di una spiacevole vicenda  che rasenta l’inverosimile. La passione è un’emozione incontenibile verso qualcosa che amiamo, un trasporto totale, l’amore per la squadra del cuore è inspiegabile, e detto in tutta sincerità, dovrebbe restare tale, ovvero solo amore per i propri colori.

Purtroppo però, quello che è successo ad un trentanovenne tifoso della Salernitana, è davvero sconcertante ed avvilente. Andrea, il tifoso in questione, è affetto da sindrome di down, ma ciò non gli ha mai impedito di amare con trasporto e totalità i colori granata, insieme al papà Ciro, deceduto nel lontano 1988 e alla sorella, che più volte da ragazza lo ha accompagnato allo stadio insieme al papà per sostenere la Salernitana. Una storia fino a qui del tutto normale, un tifoso innamorato e la sua vita passata a sostenere la sua squadra, ma cosa è successo? Il passaggio della Salernitana in serie B, ha fatto ovviamente esultare Andrea, che preso dall’incontenibile gioia, decide di esternare la sua felicità esponendo la bandiera dei suoi eroi dal suo balcone, peccato però che da diversi anni Andrea si sia trasferito da Salerno a Nocera Superiore, dove quasi tutti fanno il tifo per la Nocerina.

Dopo soli due giorni, quella bandiera esposta al primo piano, a casa di Andrea, era ridotta completamente a pezzi, distrutta, forse, dalla rabbia di chi non voleva veder sventolare quei colori, un triste avvertimento, una minaccia che il vicino di casa di Andrea decide di ignorare, proponendogli di metterne un’altra, questa volta al piano superiore. Non basta. La mamma ottantenne del tifoso, è fuori al balcone, quando un’auto si ferma e le chiede di togliere la bandiera esposta, al no della donna, segue un secondo avvertimento: “Allora ci pensiamo noi”. 

Minacce inaudite, ad un ragazzo che ha l’unica “colpa” di tifare per una squadra nel posto sbagliato, possibile tutto ciò? Il calcio è uno sport, dovrebbe unire e non dividere, o almeno dovrebbe insegnare la lealtà e il rispetto per il prossimo, ma purtroppo niente di tutto ciò accade, negli stadi si cantano cori discriminatori, si uccide se non indossi la sciarpa che piace al “killer di turno” e si mandano avvertimenti attraverso bandiere strappate e bruciate. Il calcio non è e non può essere questo.

Fortunatamente però arriva la bella notizia, quella che fa ancora sperare. Come si legge sul portale zeroazero.it, in un articolo di Giuliano Pisciotta, gli ultras della Nocerina, i tifosi, quelli veri,  con un gesto semplice ma profondo, si sono scusati con Andrea, regalandogli una maglia e una nuova bandiera della Salernitana, provando a cancellare quel triste avvenimento accaduto solo pochi giorni prima. Sono questi i tifosi veri, gli altri? Solo vandali da stadio.


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