Donna morta per un infarto: a processo il medico che non l’ha diagnosticato


Un medico di San Giuseppe Vesuviano, ritenuto possibile responsabile di un serio caso di presunta malasanità, è stato rinviato a giudizio e a breve sarà sotto processo. L’uomo in questione è ritenuto dalla Procura responsabile di un infarto non diagnosticato a una donna che si era recata da lui, e che morì appena due giorni dopo la visita. Il processo chiarirà se effettivamente ci sia stata una sua negligenza.

Il medico in questione era di turno il 21 gennaio del 2018 alla clinica Santa Lucia di San Giuseppe Vesuviano, quando una donna di 55 anni si recò da lui accusando dolori al petto e al braccio destro. Sintomi tipici di un infarto, questi, che se riconosciuti in tempo possono contribuire a salvare molte vite. Per non parlare dell’utilità che può avere la prevenzione di un infarto, un malessere improvviso e molto rischioso.

In questo caso il medico incaricato della visita non pensò a un infarto, ma spiegò alla sua paziente che si trattava di una mialgia, le prescisse un antinfiammatorio e la rispedì a casa. Tuttavia, appena 48 ore dopo la donna fu colta da un malore che le costò la vita: fu il marito a trovarla ormai priva di vita nella sua casa.

Le circostanze della sua morte naturalmente insospettirono i familiari, e qualche mese dopo  il cadavere della donna fu riesumato per l’autopsia. Da questo esame medico emersero proprio i sintomi di un infarto non diagnosticato, che secondo i familiari della vittima sarebbe stato già in atto quando si recarono nella clinica di San Giuseppe Vesuviano.

È per questa ragione che il medico è stato rinviato a giudizio. Il magistrato del tribunale, Giovanna Rosa Immacolata Di Petti, ha accolto le richieste dei legali della famiglia della vittima, ed ha disposto l’avvio di un processo. Gli avvocati del medico avevano chiesto, invece, la piena assoluzione.

La clinica Santa Lucia di San Giuseppe Vesuviano resta nel frattempo estranea ai fatti avvenuti, e di conseguenza non è coinvolta nelle indagini. Attendiamo ulteriori sviluppi della vicenda, e ci auguriamo che venga fatta luce su un caso di presunta malasanità che, se confermato, potrebbe essere considerato molto grave.


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