Sara, giovane mamma morta mentre veniva filmata: dopo 5 anni scagionato il marito


A distanza di cinque anni dal decesso, arriva finalmente la verità per Sara Aiello, una mamma 36enne di Pimonte: Sara è morta per cause naturali. È questa la conclusione a cui sono giunti i magistrati del tribunale di Torre Annunziata in seguito all’autopsia effettuata lo scorso gennaio sul corpo della donna morta nel giugno del 2015 nella sua casa di Pompei mentre veniva filmata dal marito.

A chiedere la riesumazione del corpo di Sara erano stati i suoi familiari nel tentativo di capire le reali cause della morte. I fratelli di Sara Aiello, Raffaele e Rosario, infatti, sono stati i principali promotori sia del ricorso alla richiesta di archiviazione del caso, sia della raccolta firme “Verità per Sara” affinché si continuasse a indagare. La raccolta firme ha accumulato nel tempo migliaia di adesioni da parte di cittadini dell’intera area.

Erano indagati per la morte di Sara tre medici e il marito, sospettati di non aver fatto il possibile per salvare la giovane mamma. Dai rilievi medici, però, è emerso che a provocare la crisi fatale alla 36enne madre di due bambine, nel corso della notte, furono dei problemi cardiaci. Giunta a questa conclusione, la Procura potrà finalmente archiviare il caso.

Ma perché Sara venne filmata in punto di morte? La donna soffriva di crisi per le quali non c’era ancora stata una diagnosi. Un neurologo, dunque, aveva chiesto al marito di filmarne una, quella che poi si è rivelata fatale per la 36enne.

Il video è stato, quindi, analizzato dai consulenti che sostengono che la donna fosse già in arresto respiratorio, ma che l’uomo non potesse rendersene conto sul momento. Il marito, in quel momento, chiamò comunque il 118, ma l’ambulanza arrivò quando Sara era ormai già morta.


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