Napoli, i disoccupati occupano il Comune: “La miseria uccide più del virus”


Napoli – Il gruppo Disoccupati Cantiere 167 di Scampia questa mattina si è mobilitato occupando il Consiglio comunale sito in via Verdi. Attende e pretende risposte dal sindaco Luigi de Magistris. Persone che si trovano in gran difficoltà, senza lavoro e con il reddito di cittadinanza scaduto.

Il gruppo di disoccupati di Scampia lotta ormai da anni per il diritto dei lavoratori ottenendo risultati ad oltranza. Attendono da tempo importanti possibilità lavorative che stentano a decollare. Inoltre in un periodo di crisi come questo la situazione è diventata davvero insostenibile.

A ciò si aggiunge la scadenza del reddito di cittadinanza; centinaia di persone sono sull’orlo della crisi. Alcuni hanno già toccato il fondo. Per questo motivo hanno deciso di proseguire la loro lotta passando ad un livello successivo, occupare il Consiglio comunale.

Questo è un periodo già molto delicato per tutti i settori. Se poi pensiamo a cittadini che hanno sempre riscontrato tante difficoltà nel reperire un lavoro allora la situazione diventa a dir poco allarmante. Ci troviamo sull’orlo di una crisi economica che probabilmente scatenerà anche quella sociale. Bisogna intervenire con i mezzi giusti al più presto.

Queste le parole di Omero Benfenati, esponente del gruppo disoccupati Cantiere 167 sul proprio profilo facebook: “I Disoccupati del Cantiere 167 questa mattina hanno occupato il Consiglio comunale di Napoli. Occuperemo e ci mobiliteremo a oltranza fino a quando non riceveremo risposte concrete dal sindaco di Napoli e dagli assessori preposti. Non vogliamo più aspettare e mai lo abbiamo fatto. Oggi che scadono i redditi di cittadinanza, che cooperative private stanno lavorando a Scampia violando la clausola sociale che abbiamo strappato con la lotta, il sindaco di Napoli cosa fa? Vogliamo risposte immediate.

Sono anni che i disoccupati di Scampia si mobilitano per il diritto al lavoro con azioni di lotta, scioperi alla rovescia e incontri con organizzazioni del territorio e della città. Non permetteremo che la lotta per il diritto al lavoro si arresti. Noi vogliamo lavorare, noi vigliamo tutto!”


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