Pestaggio nel carcere di Santa Maria CV, chiesto il rinvio a giudizio per 107 accusati

Pestaggio dei detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere


La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha chiesto il rinvio a giudizio per 107 persone indagate per le violenze avvenute nel mese di aprile 2020 all’interno del carcere Francesco Uccella. Si tratta in massima parte di agenti della Polizia Penitenziaria e funzionari del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria ritenuti coinvolti nel pestaggio ai danni dei detenuti. A dare la notizia è Ansa.

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Il Pubblico Ministero ha fatto la richiesta per 107 delle 108 persone inizialmente ritenute coinvolte: per un agente è stato chiesto il proscioglimento, così come per altre 12 persone per le quali la richiesta era avvenuta alcuni mesi fa. Due imputati hanno chiesto di accedere al rito abbreviato il quale, in cambio di un procedimento più veloce e con minori garanzie di difesa, permette di avere uno sconto di pena equivalente ad un terzo.

Sarà il Giudice per le Udienze Preliminari, Pasquale D’Angelo, a dover decidere in merito alle richieste della Procura e quindi stabilire se gli indagati dovranno affrontare il processo. Per una cinquantina di costoro il reato contestato sarebbe quello di tortura.

Pestaggio in carcere: i fatti

I fatti oggetto di indagine sono avvenuti il 6 aprile 2020, in pieno lockdown. Alcuni uomini della Polizia Penitenziaria hanno pestato i carcerati che si erano ribellati e agitati dopo la notizia di un contagio da Covid-19 tra le mura del carcere Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere. A tal proposito sono stati diffusi dei filmati raccapriccianti che lasciano spazio a pochi dubbi. Si vede addirittura un uomo sulla sedia a rotelle picchiato, mentre qualche altro è stato trascinato per terra. Il compito dei magistrati, adesso, sarà quello di individuare i colpevoli attraverso tutte le prove disponibili, in primis i video, cercando di risalire all’identità dei responsabili.


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