Luigi Capuano consegnato alla giustizia italiana: investì Veronica Carrasco dopo una stesa

Veronica Carrasco e Raffaele Del Gaudio


Luigi Capuano estradato dalla Spagna e consegnato alle autorità italiane: l’uomo di 34 anni, considerato responsabile per aver investito Veronica Carrasco all’esterno del ristorante Cala la Pasta, era stato arrestato a Valencia lo scorso 27 luglio. Il giorno prima era stata arrestata la madre per spaccio di droga. L’obiettivo di Capuano, affermano gli inquirenti, era quella di trasferire tutta la famiglia in Spagna dopo il caos mediatico che si era sollevato successivamente ai fatti del 15 maggio scorso.

I fatti

Secondo gli investigatori quel giorno furono Luigi Capuano e Gennaro Vitone, dopo una stesa, a investire la donna ed un turista argentino.  Senza fermarsi si diressero a Forcella, il loro quartiere. Nei momenti successivi Pastrizio Bosti (figlio di Ettore, esponente di spicco del clan Contini) e Giorgio Marasco, avrebbero minacciato di morte il marito di Veronica e suo fratello, Raffaele e Danilo Del Gaudio, se si fossero permessi di denunciare l’accaduto: per questo i due sono stati arrestati con l’accusa di lesioni personali e favoreggiamento. Entrambe le vittime furono ricoverate in gravi condizioni, in special modo Veronica Carrasco che per alcuni giorni ha lottato tra la vita e la morte. Raffaele Del Gaudio ha raccontato che le minacce gli sono state rivolte da una ventina di uomini che lo avevano accerchiato, mentre in lacrime cercava di aiutare Veronica che giaceva a terra.

Con l’estradizione di Luigi Capuano si mette in moto la macchina giudiziaria

Adesso, con la cattura di Capuano dopo ben 43 giorni di latitanza, può mettersi definitivamente in moto la macchina giudiziaria. L’episodio è emblematico della sopraffazione e del parassitismo delle organizzazioni di camorra: gente che prolifera e prospera succhiando la linfa vitale del territorio dove vivono e dei cittadini onesti. Stavolta però si è creata una rete intorno a Raffaele e Veronica, che speriamo permanga e non soltanto a parole. La società civile e le Istituzioni devono dare un messaggio forte e preciso: la lotta alla camorra non deve scendere a compromessi.


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