Roccaraso vuota, l’effetto del razzismo anti napoletano. Il Nord fa il pieno di turisti e infrastrutture

Traffico a Roccaraso


I Media nazionali, e qualcuno tra quelli partenopei o campani, parlano di fine dell’effetto tiktoker. Una considerazione, questa, che oltre ad essere figlia del razzismo anti napoletano è anche un errore di fatto poiché la premessa logica è un’altra: Roccaraso è vuota (o quasi) perché era proprio questo lo scopo di una narrazione fondata su una bufala.

La bufala dell’invasione napoletana di Roccaraso

Abbiamo infatti dimostrato che la presunta “invasione” di Roccaraso, tramite i 250 bus provenienti da Napoli (in realtà una parte consistente proveniva da province diverse), è una bufala creata ad arte visto che il pienone ed il traffico in tilt si erano visti settimane prima dell’arrivo dei napoletani e dei tiktoker del trash. Si contano tantissimi articoli, di quotidiani abruzzesi e perfino di Ansa, con il racconto di Roccaraso e Rivisondoli “prese d’assalto” e “lunghe code di auto sulla statale 17 in Abruzzo per raggiungere gli impianti dell’Aremogna a Roccaraso e di Monte Pratello a Rivisondoli (L’Aquila)”.

Nessun bus nell’ultimo fine settimana

E, così, su Ansa si legge che nell’ultimo weekend “in paese non si è visto nessun bus, come conferma il sindaco, Francesco Di Donato”. Non manca l’espressione che trova il suo fondamento nei pregiudizi anti napoletani, oltre ad essere errata nel merito: “Roccaraso, la cittadina dell’Alto Sangro che a fine gennaio ha dovuto fare i conti con l’invasione del turismo campano. Anche nei weekend precedenti si erano registrati cali drastici di affluenza, tanto è vero che a metà febbraio Federalberghi Abruzzo lanciava l’allarme a causa di “Un calo del 60% delle presenze e delle prenotazioni nell’Alto Sangro, in particolare a Roccaraso” invocando una campagna di brand reputation per rinforzare il nome e la reputazione del territorio dopo gli eventi mediatici che si erano verificati.

Nel frattempo si sono sfregate le mani le località del Nord, che hanno registrato il solito pienone. Anzi, la polemica Roccaraso le ha tranquillizzate dato quest’anno – secondo un rapporto realizzato da Tecnè per la Federalberghi – si è assistito ad “un incremento delle destinazioni nel Centro-Sud, sebbene le mete settentrionali rimangano le più frequentate”. Lo svuotamento dell’Alto Sangro è perciò grasso che cola per le regioni tradizionalmente più gettonate (Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Lombardia e Veneto) che nel turismo invernale hanno un settore traino per l’economia e la vitalità di migliaia di attività e strutture.

Come distogliere l’attenzione dai problemi reali: le infrastrutture, per esempio

Il focus sulla fasulla invasione di Roccaraso ha distolto, inoltre, l’attenzione su un altro tema importantissimo, cioè l’opportunità e la necessità di investire nelle infrastrutture in regioni come Abruzzo e lo stesso Molise che è di passaggio per giungere nell’Alto Sangro. Come abbiamo visto, i disagi legati al traffico sono una costante a prescindere dai tiktoker, ma secondo la narrazione tossica di queste settimane l’eliminazione dei presunti flussi generati dagli influencer risolverebbe il problema. Ovviamente non è così, e tutto resterà com’era prima. Contenti voi.


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