Green Pass obbligatorio per i lavoratori da domani, scioperi in tutta Italia: “Siamo in dittatura”


Nonostante il premier Draghi abbia dichiarato gli scioperi illegittimi, domani diverse sigle sindacali hanno indetto scioperi in tutta Italia. I primi a protestare contro il green pass obbligatorio per i lavoratori pubblici e privati a partire dal 15 ottobre, sono stati i portuali di Trieste, che ne hanno chiesto l’eliminazione. Nel caso ciò non avvenga hanno minacciato il blocco in entrata e uscita del porto di Trieste, uno scalo fondamentale per il nostro Paese che prevede una movimentazione di merce pari a 54 milioni di tonnellate (dati Trasportoeuropa del 2020).

SCIOPERI IN TUTTA ITALIA: “NO AL GREEN PASS OBBLIGATORIO PER I LAVORATORI”

Su twitter impazza l’hashtag #draghidimettiti e a nulla sembra essere servita l’apertura del governo che parlava di tamponi pagati ai dipendenti per alcune categorie di persone. Come reso noto dal portavoce del Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste, Stefano Puzzer ai microfoni di Rainews e sul suo profilo Facebook:

Siamo in dittatura. E’ ora di fermare l’economia, che forse è l’unico segnale che possiamo dare a questo Stato, per fargli capire che ci sono tante persone in difficoltà, tante persone che rimarranno senza uno stipendio, e solo perché hanno esercitato una scelta libera, quella di non farsi il vaccino. Adesso mi sembra ben chiaro che questo passaporto verde è solamente una manovra economica e non sanitaria“.

A questa protesta (sciopero da domani al 20 ottobre) si è unita anche la FLMU – Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti:

“La FLMU – Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti, ha indetto lo sciopero nazionale da Venerdì 15 al 20 OTTOBRE per tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore metalmeccanico. Contemporaneamente AL-Cobas e SOA Sindacato Degli Operai Autorganizzati lo hanno indetto per TUTTE LE ALTRE CATEGORIE DEL SETTORE PRIVATO (lo sciopero è da considerarsi ad esclusione dei lavoratori soggetti alla legge-146, poiché la stessa legge impedisce di proclamare scioperi, nei servizi essenziali pubblici e privati con meno di 10 giorni da altri scioperi.)
Il governo del banchiere Draghi insieme a Confindustria e alle burocrazie dei sindacati confederali, implementano il ricatto occupazionale e potenziano il raggio d’azione dello sblocco dei licenziamenti, introducendo il Green Pass obbligatorio nei luoghi di lavoro. Il greenpass è uno strumento inutile ai fini della prevenzione del contagio e della sicurezza collettiva nei luoghi di lavoro. Allo stesso tempo, è un’arma in mano ai padroni per scaricare le responsabilità e i costi della gestione pandemica direttamente sulle spalle dei lavoratori.
Uno strumento che introduce per la prima volta nella storia il concetto di “pagare per lavorare”.

Un’arma a disposizione della classe padronale per evitare di ripristinare i servizi collettivi venuti meno ad inizio pandemia (come mense e spogliatoi) e per evitare di assumersi la responsabilità di garantire gli adeguati DPI nei luoghi di lavoro. Anche il costo dei tamponi (che per garantire una reale mappatura ed un reale controllo dei contagi avrebbero senso solo se fatti a tutti i lavoratori) va ad intaccare il salario dei lavoratori, che arrivano a spendere oltre 200€ al mese per POTER LAVORARE. COME RIBADITO DAL Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste, QUELLA CONTRO IL GREEN PASS È UNA BATTAGLIA CHE PRESCINDE DAL TEMA DELLA VACCINAZIONE. É UNA BATTAGLIA ECONOMICA E DI DIGNITÀ DI TUTTI I LAVORATORI. VACCINATI E NON VACCINATI, DENTRO E FUORI I LUOGHI DI LAVORO. Lo sciopero è indetto a partire dalle ore 00,01 del 15 Ottobre 2021 (compreso giornata) fino alle ore 23,59 del 20 Ottobre 2021“.

 

 


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