Non solo Recovery Plan: 181 miliardi in 10 anni cambieranno il volto del Sud


Una cifra di 181 miliardi di euro per cambiare il Sud e, come conseguenza, anche l’Italia. Denaro destinato a raggiungere il Mezzogiorno nell’arco dei prossimi dieci anni, salvo “imprevisti” in realtà ben prevedibili, come gli 840 miliardi dirottati al Nord dal 2000 al 2017, oppure i 60 miliardi del Recovery Plan scippati sempre in favore delle aree giù ricche.

181 miliardi per il Sud: dal PNRR la quota più sostanziosa

Attraverso un resoconto del Ministero per il Sud si giunge alla cifra che viene fuori sommando le risorse derivanti da diversi strumenti di intervento. Quello principale è costituito proprio dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che comprende i 191,5 miliardi del Recovery Plan ed ulteriori 30 miliardi del Fondo complementare. Sommando si arriva a 221,5 miliardi di euro, di cui il 40% dedicato al Sud, ossia 88,6 miliardi di euro. Fetta che, occorre ribadirlo, poteva e doveva essere molto più ampia poiché, secondo i criteri usati dall’Unione Europea per l’assegnazione dei fondi, il Sud doveva essere destinatario del 68% e non del 40%. Per dirottare al Nord tale 28%, ossia circa 60 miliardi, il Governo Conte ha cambiato i criteri di assegnazione e quello attuale non li ha corretti.

La ministra Carfagna ha comunque menzionato l’impegno ad accrescere questa quota (nulla di straordinario: siamo nell’ordine dei decimali o pochi punti percentuali) attraverso la semplificazione burocratica e un aiuto alle amministrazioni meridionali per accedere a determinati finanziamenti, come il super bonus 110 che allo stato attuale vede richieste dal Sud soltanto per il 9% su 18 miliardi e 720 milioni.

React-Eu

Una somma importante è anche quella proveniente dal React-Eu: 8,4 miliardi su 13,5 sono destinati al Mezzogiorno per realizzare progetti entro il 2023. Il Ministero per il Sud in questo caso si è mosso molto efficacemente: ha già presentato il documento con le misure che si vogliono realizzare.

Just Transition Fund

Nel fondo Next Generation EU è contenuto il programma Just Transition Fund, avente lo scopo di favorire la transizione ecologica degli Stati membri. Si tratta di 937 milioni che serviranno alla riconversione dello stabilimento ex Ilva di Taranto e dell’area di Brindisi e per la riqualificazione della regione del Sulcis in Sardegna.

Fondi strutturali e di investimento europei

Ne fanno parte 5 fondi: Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), Fondo Sociale Europeo (FSE), Fondo di Coesione (riservato agli Stati membri meno sviluppati), Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP). In Italia giungono 43 miliardi di euro destinati alla politica di coesione e quindi gestiti dal Ministero per il Sud.

Fondo di Sviluppo e Coesione

Si tratta in questo caso di un fondo nazionale che ammonta a 50 miliardi, così come disposto dalla Legge di Bilancio 2021. Di questi, l’80% è per legge destinato al Mezzogiorno tra il 2021 ed il 2030. In via eccezionale una quota dei 40 miliardi per il Sud serviranno a finanziare i progetti inclusi del PNRR, soldi che saranno reintegrati man mano che l’Unione Europea invierà i fondi comunitari.


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