Dalla differenziata ai trasporti come il Giappone: tutti i fallimenti di de Magistris


Luigi de Magistris doveva scassare e arrevotare, per utilizzare le parole che pronunciò nel 2011 vincendo le elezioni, ma a una manciata di ore dalla fine del suo mandato come sindaco di Napoli possiamo dire che le speranze che molti napoletani avevano riposto in lui sono state deluse, fatto salvo il giudizio dei posteri.

Raccolta differenziata: altro che 70% in 6 mesi…

Napoli stava faticosamente uscendo dall’incubo delle montagne di rifiuti in strada quando l’ex magistrato, durante la propria campagna elettorale, affermò che entro sei mesi dalla sua elezione la città avrebbe raggiunto l’obiettivo del 70% di riccolta differenziata. Secondo i dati diffusi da Asia e aggiornati a luglio 2021, la raccolta differenziata in città è “solo” al 37,6%, poco più della metà dell’obiettivo stabilito e con un decennio di ritardo. Nell’intera Campania, oggi, si supera invece il 52%. A qualcuno che gli ricordò la promessa, qualche tempo dopo, rispose che in campagna elettorale di cose se ne dicono tante…

Trasporti secondi solo al Giappone

Che cosa dire, invece, dei trasporti? Nel 2019, commentando la notizia dell’arrivo di nuovi treni per la Metropolitana Linea 1, il sindaco annunciò che Napoli sarebbe stata seconda solo al Giappone per efficienza del trasporto pubblico. Il paese del Sol Levante, in un intero anno, accumula ritardi complessivi nell’ordine dei secondi per quanto riguarda il trasporto su via ferrata, mentre i napoletani ed i turisti devono fare i conti con soppressioni improvvise, stazioni aperte part time, ritardi. Cose che in Giappone, forse, vedono soltanto nei film dell’orrore.

Lungomare e piste ciclabili

Cosa dire invece del lungomare? Aveva promesso che l’avrebbe pedonalizzato e l’ha fatto, il cosiddetto lungomare liberato è stato una realtà per anni, fino ai lavori in Galleria Vittoria. Lavori dai tempi indefiniti, dalle diverse problematiche, non tutte imputabili all’amministrazione che, però, in dieci anni aveva quanto meno il dovere di monitorare il suo stato e prevenire invece di curare e farlo male. Il risultato: un traffico ancora più allucinante ed auto sul lungomare liberato sospeso. Sempre circa il lungomare, nel 2015 si diffuse la notizia di una riqualificazione a spese dello sceicco Suhaim al Thani, poi non se n’è saputo più nulla. Chissà se il suo interessamento era vero o una bugia messa in giro, chissà da chi e per quale motivo. La certezza è che molto probabilmente, con i soldi dello sceicco, l’Arco Borbonico oggi sarebbe ancora in piedi.

Con la chiusura alle auto del lungomare e le ZTL, assieme ai trasporti potenziati fino a rasentare una qualità nipponica, era indispensabile anche realizzare chilometri e chilometri di pista ciclabile. La soluzione dell’amministrazione de Magistris: disegnare il simbolo di una bicicletta su marciapiedi e strade e chiamarle così piste ciclabili. Senza segnalarle adeguatamente, senza aggiustare la pavimentazione stradale, senza prevedere le necessarie misure di sicurezza non solo per i ciclisti ma anche per i pedoni. Oggi quelle bici disegnate con vernice bianca si sono dissolte, come la vana speranza di una mobilità davvero più sostenibile entro il 2021. L’esperimento di bike Sharing è durato poco ed è stato fallimentare, oltre ad aver sprecato soldi utilizzabili in modo più adeguato.

Periferie e Tangenziale

Il secondo mandato doveva essere quello dedicato alle periferie. Inutile dire che quello sperato passo in avanti non c’è stato, dall’eterna questione Bagnoli alla Napoli Est completamente estranea ad ogni piano o iniziativa, passando per i quartieri di Napoli Nord e Soccavo e Pianura non pervenute, al punto che molti tra gli stessi napoletani non sanno neanche che si tratta di quartieri della propria città. Altra battaglia persa è quella della Tangenziale, restata in mano ai privati e con il pedaggio da pagare anche percorrendo un tratto da un casello a quello successivo.

Per cosa verrà ricordato Luigi de Magistris?

Ci vorrà qualche anno per capire se e quanto sia stata fallimentare l’esperienza di Luigi de Magistris alla guida della città di Napoli. Certamente il suo compito non era facile: ha ereditato una città disastrata e un buco di bilancio enorme, non ha mai avuto grandi disponibilità economiche, eppure dieci anni non sono pochi per cominciare a intraprendere un percorso virtuoso. Cittadinanze onorarie, sagre e feste, quelle invece sono state davvero molte: per cosa sarà ricordato Luigi de Magistris, oltre al Napoli Pizza Village?


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