De Magistris: “Manfredi ossessionato dai soldi. Io ho resistito 10 anni senza viveri”


Luigi de Magistris interviene sulle parole di Gaetano Manfredi. Il sindaco di Napoli ha affermato di essere pronto a dimettersi qualora non arrivino dal Governo i soldi promessi del Patto per Napoli: un miliardo di euro in cinque anni, tanto per cominciare, e successivamente i fondi del Pnrr. Ed ha tutte le ragioni di questo mondo l’ex rettore, viste le condizioni della città e della macchina comunale: quest’ultima è disastrata, senza dirigenti e senza dipendenti, immobile, paralizzata. Come si può risollevare una città in queste condizioni senza l’intervento dello Stato centrale?

De Magistris ha ragione a parlare di debito ingiusto, non dice il falso quando afferma che per dieci anni Napoli non ha avuto nulla. Questo però non vuol dire che debba continuare a non avere nulla. Manfredi fa quello che può e fa bene a parlare di dimissioni se non ci sarà una norma per Napoli nella legge Finanziaria. La città non può permettersi altri dieci anni senza un euro, è assurdo anche ipotizzarlo.

Manfredi minaccia le dimissioni: il commento di de Magistris

“Leggo in un’intervista – afferma Luigi de Magistris in una nota – che il sindaco Manfredi annuncia che è addirittura pronto a lasciare la carica di sindaco se Roma non gli dà i soldi. Senza denari non si cantano messe si dice dalle nostre parti. Le cronache raccontano che gli fu promesso denaro per i 5 anni di mandato per convincerlo ad accettare la candidatura a sindaco. I primi atti politici che hanno caratterizzato il suo pensiero sono stati assicurazione per la giunta per danni causati e aumento delle indennità addirittura del 100%. Oggi Manfredi batte cassa e minaccia di andare via. Che Napoli abbia bisogno, come anche tantissime altre città soprattutto del sud, di denari è noto a tutti e soprattutto a noi che abbiamo fritto il pesce con l’acqua (come sempre si dice dalle nostre parti) e combattuto per anni senza un euro e con un debito ingiusto, mai contratto dai napoletani, né ovviamente colpa della nostra amministrazione che, anzi, ha agito con correttezza e trasparenza”.

“Peccato che in questi dieci anni – continua l’ex magistrato – anche i principali partiti che sostengono Manfredi nulla di decisivo hanno fatto per Napoli ed anzi hanno non di rado ostacolato l’azione di rilancio della città, producendo un evidente danno a Napoli, al suo popolo e alla stessa amministrazione che oggi avrebbe in cassa più soldi e in servizio più personale. Ora sarà ancora più evidente a tutti quanto improba sia stata l’impresa di governare senza soldi e quanto ancora più apprezzabili debbano essere considerati gli obiettivi raggiunti solo con volontà, tenacia, competenza, passione, coraggio ed abnegazione assoluta. Senza soldi, con le indennità più basse in Italia, ma con tantissima dignità e amore. E mai mi sarei sognato nemmeno di pensare solo astrattamente di mollare perché i soldi non arrivavano. Abbiamo resistito 10 anni e mezzo. Senza viveri. Le capacità emergono in tempesta, non quando tutto è calmo. Peccato che anche l’allora ministro Manfredi, pure quando era al governo, non ha pensato di impegnarsi con solerzia per sostenere economicamente, finanziariamente e normativamente la città. Auguriamoci che i soldi arrivino, perché per noi le istituzioni e soprattutto Napoli vengono prima di ogni dialettica politica”.


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