Omicidio post Napoli – Juve: il gup assolve tutti gli imputati


Dopo la vittoria in Coppa Italia a Roma per 2-0 contro la Juventus di Conte, il 21 maggio 2012, Napoli esplose nella sua incontenibile gioia sportiva. In tutta Napoli i festeggiamenti durarono tutta la notte e a Forcella scappò anche il morto: venne assassinato Giovanni Saggese, 32enne pregiudicato della zona.

L’uomo è stato freddato da due killer a colpi di pistola. Dopo le successive indagi dei Carabinieri furono identificati sia i due killer che il mandante: Salvatore Del Prete, Vittorio Cioffi e Rosario Cinque. Dopo anni di processi ed inchieste, ieri il giudice Pietro Carola ha assolto i tre imputati premiando la difesa dei loro avvocati.

Le accuse che pendevano sulla testa dei tre erano di diverse: Del Prete era accusato di associazione camorristica e mandante dell’omicidio; Cioffi e Cinque erano indicati dall’accusa come i sicari dell’uomo. I tre sono stati scagionati dal gup (giudice dell’udienza preliminare) anche sulla base degli incroci tra i risultati dell’autopsia sul corpo della vittima e quelli degli esperti carabinieri del Ris nel 2014.

Secondo la Procura l’omicidio di Saggese è nato da una rivalità tutta interna tra le famiglie che si dividono il territorio di Forcella, in particolare tra le famiglie Ferraiuolo e Del Prete. Le indagini portate avanti da carabinieri e polizia, conclusesi nel 2015,  hanno condotto all’arresto oltre 50 persone. Una faida tra bande, un conflitto aperto delle nuove bande di criminali contro i Mazzarella, divenuti i nuovi “boss” di Forcella.

Un conflitto per il predominio e la gestione delle piazze di spaccio che ha lasciato una tragica scia di sangue nel centro storico di Napoli.


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