Melito: 57 operai in nero prima segregati e poi assunti per lo “sconto” sulle sanzioni
Nov 28, 2019 - Concetta Formisano
Durante un blitz dei carabinieri del Nas dello scorso 13 novembre, sono stati trovati 57 operai in nero in una fabbrica di Melito, ora tutti assunti. Il titolare dell’azienda è, attualmente, agli arresti domiciliari ma ha ottenuto un dissequestro di 8 ore per poter avviare le pratiche di messa in regola dell’attività.
L’avvocato Rosario Pagliuca, difensore dell’imprenditore Vincenzo Capezzuto, rappresentante della società Moreno srl, fa sapere che sono stati tutti assunti a tempo indeterminato i 57 lavoratori in nero dell’azienda del suo cliente. Tale azienda, al momento, è sottoposta a temporaneo dissequestro per consentire il sopralluogo dei tecnici per avviare le pratiche di messa in regola.
L’assunzione a tempo indeterminato dei 57 operai, infatti, è una delle condizioni per avere uno “sconto” sulle sanzioni, in caso contrario sono previste multe fino a 3mila euro per ogni dipendente in nero, la confisca dei beni e la possibilità di vedersi revocata anche la licenza.
Il signor Vincenzo Capezzuto, inoltre, è agli arresti domiciliari non solo per l’attività in nero ma anche per l’accusa di sequestro di persona. I carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità, infatti, avevano trovato il 13 novembre scorso 57 operai che erano al lavoro a nero, 43 dei quali nascosti in un locale della ditta per non farsi scoprire durante i controlli.
Nella stanza i dipendenti ci erano rimasti per diverse ore, senza alcuna possibilità di uscire. Proprio questa circostanza ha portato allora all’arresto immediato del titolare dell’attività, con l’aggiunta dell’accusa di sequestro di persona.
Ora si attende la decisione del gip di Napoli Nord Raffaele Coppola, che dovrà arrivare entro 5 giorni. Lo scorso 25 novembre, inoltre, l’avvocato Rosario Pagliuca aveva depositato la richiesta di riesame, per ottenere la revoca dell’accusa di sequestro di persona.
Il legale ha, infatti, spiegato che i lavoratori in nero non furono costretti a nascondersi ma entrarono spontaneamente nello stanzone per farlo, consapevoli che sarebbero potuti uscire soltanto a controllo ultimato per evitare di essere trovati.