Lockdown mascherato, protesta al Vomero: “Vogliamo lavorare, non sussidi”


Ieri sera al Vomero ha avuto luogo una nuova protesta. Circa duemila tra cittadini, commercianti, ristoratori, pizzaioli, associazioni civiche e comitati sono scesi in strada per protestare contro un possibile lockdown in Campania e contro il nuovo Dpcm firmato ieri dal premier Conte che prevede la chiusura di bar e ristoranti alle 18:00, che dunque comporta gravi conseguenze economiche per numerosi commercianti. Un lockdown mascherato secondo molti. La manifestazione è iniziata verso le 21:00 e si è conclusa oltre le 23:00, sfidando il coprifuoco.

Nonostante l’elevato numero di persone che hanno sfilato per le strade del Vomero, la manifestazione di ieri sera è avvenuta in (quasi) totale tranquillità e non si sono verificati incidenti con le forze dell’ordine che hanno presidiato la manifestazione in assetto antisommossa, visto quanto accaduto precedentemente durante la protesta di venerdì sera.

I cittadini si sono dapprima radunati presso piazza Vanvitelli, poi hanno sfilato per Via Scarlatti, passando per via Luca Giordano dove hanno incontrato un secondo corteo che arrivava da piazza Medaglie d’Oro. A quel punto i due gruppi si sono uniti e hanno raggiunto piazza degli Artisti e dopo un comizio improvvisato, si sono incamminati verso piazza Medaglie d’Oro. Il corteo, al grido di “Regione, Regione” e invitando anche altri cittadini a unirsi a loro, si è poi incamminato verso piazza Leonardo.

Qui c’è stato l’unico momento di tensione della serata, infatti i cittadini pretendevano di raggiungere palazzo Santa Lucia per dar luogo ad una nuova protesta, ma i funzionari della polizia si sono opposti e hanno sbarrato la strada. Fortunatamente sono riusciti a calmare alcune persone che hanno iniziato ad agitarsi. Dopo l’intoppo avvenuto presso piazza Immacolata, il corteo si è concluso.

“Non hanno assunto medici, non hanno assunto infermieri, non hanno aperto i Covid center, ci hanno proposto un’infamità di 800 euro una tantum, Napoli a queste condizioni non ci sta, dichiara un manifestante. “Restiamo con le saracinesche aperte dopo le 18 in segno di protesta simbolica”, dichiara un altro cittadino, e ancora: Noi non vogliamo sussidi, volgiamo semplicemente lavorare con organizzazione, prevenzione e sanificazione. Numerosi inoltre i cori e gli insulti contro Vincenzo de Luca e il premier Giuseppe Conte.

Video di Rosy Marsiglia.


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