Campagna elettorale a Torre del Greco: affissioni abusive e volantini selvaggi, quasi nessuno rispetta il regolamento
Mag 02, 2023 - Giuseppe Mennella
Campagna elettorale a Torre del Greco, quasi nessuno rispetta le regole: affissioni selvagge fuori dagli spazi assegnati
In vista delle elezioni comunali del 14 e 15 maggio 2023, la città di Torre del Greco è in piena campagna elettorale: ma la propaganda deve rispettare un regolamento ben preciso che molti non conoscono, o fingono di non conoscere.
Elezioni comunali a Torre del Greco, il regolamento da rispettare per una campagna elettorale corretta
La legge che disciplina la campagna elettorale affonda le sue radici in un’epoca in cui le foto dei candidati erano probabilmente tutte in bianco e nero. E’ la Legge n.212 del 4 aprile 1956. Il testo è firmato da quattro autorevoli politici del tempo: Segni, Tambroni, Andreotti e l’allora Ministro della Giustizia Aldo Moro, oltre che dal Presidente della Repubblica dell’epoca Giovanni Gronchi.
La legge ha visto parziali modifiche nel corso dei decenni, al passo con i tempi che sono cambiati e con i mezzi di comunicazione utilizzati durante le competizioni elettorali. Ma sembra scritta ieri, se si pone l’attenzione alle condotte illecite che cercava di limitare.
Il principio fondamentale del testo è che tutti i candidati che si presentano alle elezioni, siano esse politiche, regionali o comunali, devono avere le stesse possibilità di accesso alla propaganda elettorale per garantire agli elettori un voto libero, informato e democratico. Per questo, la legge si fa carico di stabilire delle regole e di imporre sanzioni a chi non le rispetta.
Manifesti politici elettorali consentiti solo negli spazi assegnati: tutti gli altri sono abusivi
La legge delimita innanzi tutto il periodo della campagna elettorale che è di 30 giorni prima della data delle votazioni. In questo periodo, i manifesti elettorali possono essere affissi soltanto all’interno degli spazi determinati dal comune, che devono avere dimensioni e visibilità uguali per tutte le liste. Gli spazi sono numerati perché assegnati in quantità uguale alle liste che ne fanno richiesta, nell’ordine in cui queste richieste vengono presentate. Non possono essere scambiati, ceduti o venduti tra le liste. In base alla popolazione di Torre del Greco, che conta circa 80.000 abitanti, gli spazi destinati alla propaganda elettorale devono essere tra i 20 e i 50 su tutto il territorio cittadino. Sono quindi abusivi tutti i manifesti su muri, portoni, saracinesche ed altri spazi su strada.
Uniche eccezioni sono le sedi di partito e i comitati elettorali, che devono essere comunicati alle autorità in tempo debito. Solo in questi luoghi è possibile esporre pubblicità anche luminosa, bandiere e striscioni, oltre che affiggere esclusivamente i manifesti della lista che il comitato sostiene. Questo esclude la possibilità di poter esporre, ad esempio, striscioni, banner e bandiere ai balconi (il divieto vale anche per le residenze dei candidati consiglieri), terrazzi, verande ed anche su veicoli fermi sulla pubblica via. Questo tipo di visibilità è quindi vietata.
La legge vieta, inoltre, di affiggere manifesti sopra altri già esistenti o di strapparli.
Volantinaggio elettorale: si può fare, ma occhio alle regole
Le attività di volantinaggio a scopi di propaganda elettorale sono consentite, ma devono sottostare a regole ben precise. I volantini e gli stampati in genere non possono essere lanciati in strada ma solo consegnati a mano. Gli addetti al volantinaggio devono rispettare le regole per l’occupazione del suolo pubblico, pena il pagamento della relativa sanzione. Il volantinaggio sui parabrezza delle auto è vietato, come d’altra parte lo è anche quello a scopi commerciali.
Silenzio elettorale e operazioni di voto
Nel giorno precedente alle elezioni ed in quelli dedicati alle operazioni di voto vigono regole speciali. Il giorno prima del voto vige il cosiddetto “silenzio elettorale“: sono vietate riunioni, comizi e nuove affissioni ai fini di propaganda. Durante le operazioni di voto è vietata qualsiasi forma di propaganda elettorale entro un raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali. E’ vietato l’ingresso alle sezioni a chi non ne abbia diritto, cioè gli elettori della sezione stessa per il tempo necessario alla votazione, ai responsabili delle forze dell’ordine, ai componenti del seggio elettorale e ai rappresentanti di lista che devono comunicare per tempo il proprio ruolo. Durante lo spoglio l’accesso è consentito purché non arrechi disturbo al corretto svolgimento delle operazioni: solo ai rappresentanti di lista regolarmente registrati è consentito intervenire per reclami, contestazioni o richieste.
Le multe e le pene per chi viola le regole: esistono, ma spesso solo sulla carta
Chi viola le regole della campagna elettorale è punito con contravvenzioni che vanno dai 103,00 ai 1032,00 euro per le affissioni abusive fino all’arresto per la turbativa delle operazioni di voto. I manifesti fuori dagli spazi consentiti, oltre a determinare il pagamento di una sanzione, devono essere rimossi tempestivamente da parte delle autorità cui spetta il controllo.
La realtà è però ben visibile sotto gli occhi dei cittadini: in un territorio vasto come quello di Torre del Greco risulta difficile controllare a tappeto ogni strada, ogni muro, ogni punto nel quale, nottetempo, spuntano volti e simboli che deturpano la città, restano affissi per mesi anche dopo le votazioni e si fanno beffa dei diritti degli avversari politici in quello che dovrebbe essere il momento di massima espressione della vita democratica di un paese.
Le pene pecuniarie spesso sono state cancellate da condoni e abbuoni nella storia della nostra Italia, e in questo clima di laissez-faire sono sempre ricadute anche le elezioni amministrative dove troppo spesso chi può stampare di più, chi può pagare più attacchini diventa il più visibile sulle spalle degli altri e, in ultima analisi, della stessa collettività.
Ma proprio perché le votazioni sono il momento cardine della vita democratica, dove non possono arrivare le autorità può intervenire il cittadino sovrano, scegliendo, se vuole, di negare voto e fiducia a chi, prima ancora di ricoprire la carica per la quale è candidato, dimostra di non avere a cuore le leggi che regolano la vita politica cittadina.