Torre del Greco, nominati gli scrutatori per le elezioni comunali del 14 e 15 maggio 2023: gli elenchi completi con i nomi


La Commissione Elettorale del Comune di Torre del Greco ha reso pubbliche le liste degli scrutatori che presenzieranno alle operazioni di voto e di conteggio delle preferenze durante le prossime elezioni comunali in programma il 14 e 15 maggio 2023.

Torre del Greco, nominati scrutatori per le elezioni

L’organo presieduto dal sindaco Giovanni Palomba e composto da Ciro Piccirillo, Antonio D’Ambrosio e Alessandra Tabernacolo ha nominato i 424 scrutatori e 150 riserve che andranno a coprire, insieme ai presidenti di seggio, l’organico necessario al corretto svolgimento delle operazioni di voto nelle 106 sezioni elettorali su tutto il territorio del comune di Torre del Greco.

Gli stessi scrutinatori saranno impegnati nelle operazioni di voto anche in caso di ballottaggio, che avrà luogo se nessuno dei 5 candidati sindaco avrà superato la maggioranza assoluta delle preferenze. L’eventuale turno di ballottaggio è previsto per i giorni 28 e 29 maggio 2023. La Commissione ha selezionato i nominativi attingendo all’albo pubblico degli scrutatori che, stando all’ultima revisione periodica, conta 9552 nominativi idonei.

L’elenco con i nomi di tutti gli scrutatori nominati per le elezioni amministrative e quello relativo agli scrutatori di riserva sono stati pubblicati sul sito ufficiale del Comune di Torre del Greco. La nomina diretta non è l’unico metodo per selezionare gli scrutatori: da diverse parti, anche tra le liste in corsa per l’imminente tornata elettorale, era arrivata la proposta di sorteggiare pubblicamente i nominativi che avranno l’onere di assistere alle delicate operazioni di voto che vedono in campo, a sostegno dei 5 candidati sindaco, un totale di 27 liste per oltre 600 candidati consiglieri.

La polemica sui social

Una diatriba, quella tra i sostenitori della nomina e i promotori del sorteggio, che si ripresenta ad ogni tornata elettorale, e che stavolta ha visto sconfitti questi ultimi, i quali hanno fatto sentire la propria voce anche sui social. Secondo i sostenitori del sorteggio, infatti, il metodo di nomina sarebbe poco trasparente e potrebbe creare situazioni di potenziale rischio per quanto riguarda il problema del voto di scambio.

Una questione che tiene banco in questa tornata elettorale all’ombra del Vesuvio, visto lo scandalo esploso nel 2018 che ha portato Torre del Greco alla ribalta nazionale grazie ai video di Fanpage che testimoniavano ciò che dai magistrati è stato definito un “mercimonio” di voti in cambio di pacchi spesa e banconote da 20 euro. Un pericolo da scongiurare assolutamente in questa tornata elettorale ma che, stando alle interviste rilasciate in questi giorni da alcuni candidati, risulta essere più realistico che mai.

Secondo i sostenitori del sorteggio, anche se la nomina degli scrutatori è chiaramente consentita per legge e non implica in sé alcuno scambio, potrebbe porre in realtà lo scrutatore (che, ovviamente, è anche un elettore) ad essere moralmente condizionato a votare o favorire in altri modi chi lo ha selezionato: nel malaugurato caso che questo possa avvenire, secondo le ipotesi paventate dai “sorteggisti”, 424 persone (e, potenzialmente, le loro famiglie) potrebbero non sentirsi libere di determinare la loro scelta alle urne condizionando inevitabilmente il risultato finale (nel 2018 lo sfidante di Palomba al ballottaggio fu deciso per una differenza di poche decine di schede).

Polemica alimentata anche dal fatto che alcuni membri della Commissione Elettorale chiamata alle nomine sono a loro volta candidati in corsa per un posto di consigliere comunale. Una posizione condivisa da parte della popolazione che proprio sui social ha dimostrato di condividere questa visione e che avrebbe preferito evitare alla città qualsiasi situazione che possa, seppur soltanto potenzialmente, inquinare in qualche modo il voto.

Sorteggio, nomina ed altri fantasiosi metodi proposti

Sull’opportunità del sorteggio o sui vantaggi legati alle nomine si rincorrono, anno dopo anno, le idee e le ipotesi di liste e cittadini che, soprattutto sui social, dibattono su quale potrebbe essere la formula vincente per una distribuzione equa di questi ruoli, dando vita alle ipotesi più disparate.

Si è proposto, in passato, di assegnare i ruoli di scrutatori attraverso nomina ma solo ai disoccupati: una sorta di “welfare elettorale”. Oppure di garantire profili con elevato livello di formazione favorendo gli studenti universitari della città, trasformando quindi la paga, che nel caso delle amministrative consiste in 120 euro forfettari, in una specie di borsa di studio. E ancora, di dare spazio ai giovani meritevoli selezionando i diplomati dell’ultimo anno con voti più alti. Più di recente si è ipotizzato anche il ricorso al corposo esercito dei percettori del Reddito di Cittadinanza.


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