Toni Servillo finisce sul New York Times: è tra i migliori attori degli ultimi vent’anni
Dic 02, 2021 - Veronica Ronza
Toni Servillo rientra nella classifica stilata dal New York Times sui 25 attori migliori degli ultimi venti anni. L’attore, originario di Afragola, si è distinto nel mondo cinematografico portando in alto la città di Napoli e l’intera Campania.
Toni Servillo sul New York Times: è tra i 25 attori migliori del 21esimo secolo
Servillo si posiziona al settimo posto della classifica dei più grandi attori del 21esimo secolo. Il New York Times passa in rassegna le sue interpretazioni ripercorrendo il filo di successi che lega Toni Servillo ad un altro asso partenopeo: il regista Paolo Sorrentino.
Da ‘La Grande bellezza’ a ‘L’uomo in più’ passando per ‘Il Divo’ e ‘Loro’: le performance di Servillo hanno incantato il mondo intero. Nell’articolo del celebre quotidiano statunitense si legge: “Servillo è stato il personaggio centrale nello scavo di Sorrentino della corruzione e dell’ipocrisia ma anche dell’improbabile gloria e dell’assurda resilienza – dell’Italia moderna. In particolare, ha incarnato due dei leader politici più potenti e polarizzanti della vita reale nella storia recente del Paese: Giulio Andreotti (negli scabro e satirici “Il Divo”, 2009) e Silvio Berlusconi (nell’epico e stranamente tenero “ Loro”, 2019)”.
“Questi film si divertono nel teatro del potere e Servillo, in un trucco grottescamente artificiale, a volte assomiglia a un burattino o a un cartone animato politico. Anche se non sei esperto della meschina tradizione della politica italiana, puoi sentire la selvaggia energia comica di queste esibizioni e il fuoco morale dietro di esse. Queste sono persone reali! Queste cose sono accadute davvero”.
La sinergia tra i due artisti traspare anche in ‘E’ stata la mano di Dio’, film scelto per rappresentare l’Italia agli Oscar nella selezione per il miglior film internazionale. Una pellicola ambientata nella Napoli degli anni Ottanta, città del cuore di Sorrentino ma anche di Servillo che, a seguito del report di Le Figarò, in cui viene definita ‘terzo mondo d’Europa’, non ha esitato a difenderla a spada tratta.