Nino D’Angelo, troppo razzismo in Italia: “Difficile vinca una canzone napoletana”


Sanremo – Nino D’Angelo è in gara a Sanremo insieme al giovane rapper Livio Cori con “Un’altra luce”. La canzone parla di rivalsa nelle avversità, di speranza, di arte e di riscatto sociale: un testo profondo e, mai come oggi, attuale. Purtroppo, però, la canzone e l’esibizione degli artisti non sono state apprezzate dal pubblico ed, infatti, i due napoletani sono, nella fase conclusiva della gara, ancora nella zona rossa a rischio eliminazione.

A “danneggiare” fortemente la canzone è stata la scelta di usare, in gran parte del pezzo, la lingua napoletana: una scelta che avrebbe dovuto portare un po’ di Napoli sul palco dell’Ariston e dare maggior poesia all’intero testo, ma il pubblico sanremese non ha gradito. Anche sui social le critiche all’esibizione di D’Angelo e Cori non si sono fatte attendere, fra chi non riusciva a capire il testo e chi consigliava al cantante un pensionamento anticipato.

Ospite a Storie Italiane, Nino D’Angelo ha risposto alle critiche nei suoi confronti: “In un paese in cui si fa ancora distinzione, in cui si pensa ancora al bianco, al nero, al giallo, è difficile che una canzone napoletana possa vincere Sanremo”. Un concetto che aveva già affermato in un’intervista a Repubblica. Per l’artista, quindi, sarebbe il clima di razzismo diffuso che ribolle nel nostro paese a far sviluppare una chiusura verso tutto ciò che è diverso, come, in questo caso, una canzone in lingua napoletana.


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