Gavillucci, arbitro che sospese Samp-Napoli: “Quei cori erano vergognosi, lo rifarei”


Claudio Gavilucci, l’arbitro che sospese per cori razzisti Sampdoria-Napoli non potrà più arbitrare. Una telenovela infinita quella che ha reso protagonista un arbitro che ha solo svolto alla perfezione il suo lavoro di direttore di gara, sospendendo una partita per i beceri cori intonati dai tifosi sampdoriani contro i napoletani. Ma questo suo giustificato provvedimento gli è costato la sua carriera di arbitro.

L’ex arbitro ha raccontato al Corriere dello Sport che non si sarebbe mai aspettato tutto questo clamore e soprattutto l’esclusione dopo l’arbitraggio di quella partita: Dopo Samp-Napoli con me c’era Rizzoli, che mi fece capire che avrei arbitrato la domenica successiva Udinese-Bologna, una partita che aveva una grande importanza dato che ci si giocava la salvezza in Serie A. Quindi quale logica c’era in quel momento nel mandare un arbitro con “carenze tecniche” ad arbitrare una partita di tale importanza?”

E’ incredulo Gavillucci, vittima di un sistema dove non sempre chi fa bene ottiene i giusti meriti: La verità, o quella che penso io, è che non si può credere alle motivazioni date, ci sono gli atti che parlano. Se quella sospensione abbia influito, non posso e non voglio crederci. Anche se è stupefacente come abbiano cambiato un protocollo Uefa/Fifa dopo l’ultimo Inter-Napoli. Comunque sia, io feci la cosa giusta: quei cori erano vergognosi e dovevano cessare, lo rifarei altre cento volte

Un iter burocratico lungo, che vide una prima vittoria del ricorso fatto da Gavillucci dopo che l’Aia lo aveva sospeso per “motivate ragioni tecniche” avvalendosi di un “scarso rendimento” notato nella gestione delle gare dell’arbitro. Anche se reintegrato Gavillucci venne mandato ad arbitrare nella categoria Allievi. Ma nonostante il ricorso vinto, il Coni appoggiato dalla Figc ha decretato l’espulsione definitiva.

E ciliegina sulla torta di tutta questa triste vicenda è stato il consiglio ricevuto dall’ex arbitro Nicchi, che ha consigliato a Gavillucci: “di trovarsi altri hobby, perchè l’arbitraggio deve essere visto come un hobby”.


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