Crisi di governo, Mattarella sta pensando a tre nomi: chi sarà il nuovo premier
Ago 21, 2019 - Letizia Abete
Crisi di governo e del partito gialloverde e ora ci si chiede chi sarà il nuovo premier che guiderà il Paese?
Ieri tale crisi è stata certificata dal discorso del premier Conte al Senato e dalle conseguenti risposte dei leader dei vari partiti. Ma il presidente Mattarella avrebbe già deciso a chi affidare l’incarico di formare un nuovo governo.
Tre sarebbero i “papabili” nomi di coloro che dovrebbero guidare l’esecutivo per cercare di superare la crisi e trovare una soluzione alternativa alle urne.
Da un lato la scelta potrebbe ricadere su una figura che non ha ancora mai ricoperto tale carica: il nuovo premier potrebbe essere Raffaele Cantone o Mario Draghi.
In tal caso l’intenzione di Mattarella sarebbe quella di coinvolgere il più possibile il Parlamento, tentando la formazione di un governo di larghe intese, che possa rappresentare il maggior numero di partiti e non solo il Movimento 5 Stelle o il Pd. Sarebbe questo l’obiettivo della scelta di un premier terzo, o tecnico. Qualcuno che non sia iscritto ad alcun partito e che sia equidistante dalle forze politiche in campo. Tra i nomi che si rincorrono, ci sono quello di Raffaele Cantone, il magistrato napoletano guida dell’Autorità nazionale anticorruzione, e quello di Mario Draghi, presidente uscente della Banca centrale Ue il cui mandato scade tra due mesi.
Un’ulteriore scelta per Mattarella sarebbe l’attuale presidente della Camera Roberto Fico.
Secondo le indiscrezioni Mattarella sarebbe intenzionato ad affidarsi nuovamente al presidente della Camera, qualora venisse confermata, durante le consultazioni, l’intenzione di PD e M5S di dare vita a un nuovo esecutivo. Fico potrebbe allargare le intese anche a + Europa e Leu, e il PD, in questo modo, otterrebbe la presidenza della Camera.
O, ancora, il presidente della Repubblica potrebbe optare per un ulteriore mandato a Conte.
“Con Salvini ho chiuso”: queste sarebbero le parole che Giuseppe Conte avrebbe utilizzato più volte con i suoi collaboratori e anche all’interno del suo discorso di ieri. Il premier uscente, infatti, sente di non aver portato a termine il suo lavoro e vorrebbe continuare l’azione di governo, seppur con una maggioranza diversa. Il M5S pur se potrebbe perdere la figura di vicepremier con Di Maio sarebbe però felice di continuare il lavoro avviato in questi mesi. Anche il PD sembra aver cambiato idea sull’operato del presidente del Consiglio tanto che alla fine potrebbe accettare un Conte bis, visto anche il gradimento trasversale che il premier uscente ha raggiunto in tutto il Paese.