In questi giorni sono tanti i messaggi di solidarietà arrivati al popolo Veneto. Conti correnti sono stati aperti per aiutare i cittadini in difficoltà, oltre agli aiuti economici stanziati dallo Stato anche per gli esercenti. A questi messaggi però sono arrivati anche altri di persone che hanno insultato la città di Venezia.

Il governatore del Veneto Luca Zaia non ci sta e si dice pronto a denunciare tutti quelli che hanno scritto offese. Queste le sue dichiarazioni durante una conferenza stampa riprese dall’Agenzia Vista:

“Basta insulti ai Veneti, mio compito è difenderli, quereliamo! Ne abbiamo sentite di tutti i colori, da “annegate” a “volete l’autonomia, ora salvatevi da soli”. Non ho perso tempo in polemiche perché si stava risolvendo un’emergenza e su quella eravamo concentrati. Ma oggi voglio assolvere al mandato che mi è stato dato: difendere i veneti.

Annuncio perciò che procederemo a querelare chi, dopo il maltempo eccezionale di questi giorni, ci ha offeso, insultato, augurato l’indicibile mentre spalavamo fango e piangevamo due morti. E’ ora di finirla di accettare tutto mentre lavoriamo in silenzio: chi scrive certe cose non ha diritto nemmeno di avere una carta d’identità in tasca”.

Peccato però che un parte degli abitanti del Veneto, solo negli ultimi mesi, si sia reso protagonista di cori di discriminazione territoriale e cori razzisti. Nessun provvedimento era stato preso per i cori fatti dagli ultrà del Verona contro i napoletani al San Paolo. Mentre il Giudice Sportivo aveva deciso di chiudere un settore dello stadio per i ‘buu’ contro Balotelli.

Anche in quel caso Zaia aveva risposto alla offese di razzismo difendendo i Veneti:

“Verona razzista? Per noi i cittadini sono tutti uguali, non facciamo differenze in base al colore della pelle, alla scelte religiose o a quelle sentimentali. Se qualcuno si comporta male la responsabilità è soggettiva non della comunità. E la nostra non è razzista”.