Spuntano in tutto il Sud manifesti per ricordare le vittime dell’Unità d’Italia
Feb 12, 2020 - Francesco Pipitone
Affissi il tutto il Sud manifesti che promuovono l’istituzione della Giornata della Memoria per le vittime dell’Unità d’Italia. I cartelloni, ideati da Equità Territoriale Movimento 24 agosto di Pino Aprile, sono comparsi a Napoli, Reggio Calabria, Bari, Cosenza, Catanzaro, Lamezia Terme, nelle province di Lecce e Potenza ed in molte altre cittadine del Mezzogiorno.
I manifesti sono composti dalle foto di quelli che furono definiti briganti, in realtà partigiani che si opponevano all’occupazione piemontese, che venivano uccisi e fotografati dalle truffe sabaude a memoria delle proprie gesta. Dal massacro di Auletta a quello di Pontelandolfo e Casalduni, dall’uccisione della piccola Angela Romano alle tragedie avvenute a Bronte, Ruvo del Monte, Somma Vesuviana e tanti altri, sono molte le vittime meridionali di un periodo storico che per un secolo e mezzo sono state volutamente ignorate ed insabbiate. Negli ultimi anni, al contrario, il vento è cambiato e si comincia a parlare sempre di più di quegli eccidi, perfino sulle reti nazionali.
Il giorno scelto per ricordare le vittime durante l’Unità d’Italia è il 13 febbraio. Una data molto importante nella storia del Sud, perché il 13 febbraio del 1861 il Regno delle Due Sicilie cade ed il Mezzogiorno perde definitivamente la propria indipendenza. La proposta di istituzione di tale giornata, nonostante non sia nuova, non è stata ancora presa in seria considerazione dalla politica nazionale.
Non si tratta di fare una distinzione tra buoni e cattivi, tra invasori e depredati. Si tratta di chiarire un punto oscuro della storia d’Italia, dare giustizia e dignità a bambini, donne ed anziani innocenti che hanno perso la vita soltanto perché abitavano in un luogo che in quel momento era territorio di conquista.