Animali positivi al coronavirus: ma è l’uomo a trasmetterlo, non viceversa


A creare ulteriore caos è la notizia di due gatti e due cani contagiati da coronavirus in Belgio e Hong Kong. Molti tg ne hanno parlato, e tutti i media italiani. Prima che si possa scatenare un’ulteriore ondata di abbandoni, sarebbe meglio fare chiarezza.

L’Istituto Superiore della Sanità è intervenuto, prima del verificarsi ed evitare allarmismi, con un comunicato stampa ufficiale: “Non esiste alcuna evidenza che gli animali domestici giochino un ruolo nella diffusione di SARS-CoV-2 che riconosce, invece, nel contagio interumano la via principale di trasmissione. Poiché sorveglianza veterinaria e studi sperimentali suggeriscono che gli animali domestici siano, occasionalmente, suscettibili a SARS-CoV-2, è importante proteggere gli animali di pazienti affetti da COVID-19. Dobbiamo limitare la loro esposizione”, spiega Umberto Agrimi, direttore del Dipartimento sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria.

In sintesi, gli animali domestici non trasmettono il COVID-19 agli uomini, come già riferito dall’Istituto Zooprofilattico di Portici. Noi umani possiamo contagiarli, non viceversa. La virologa Ilaria Capua fa, infatti, sapere, tramite Twitter: “praticamente tutte le specie animali suscettibili a coronavirus respiratori. Sono colpite da forme lievi, spesso delle vie aeree superiori”. Altresì, nei due cani e nel gatto, analizzati ad Hong Kong, l’infezione si è evoluta in forma asintomatica. Il gatto, osservato, invece, in Belgio, ha mostrato mostrato anoressia, vomito, diarrea, difficoltà respiratorie e tosse. Ma, l’animale andato incontro a un miglioramento spontaneo a partire dal nono giorno dall’esordio della malattia.

“È opportuno sottolineare che, in tutti e 4 i casi descritti, gli accertamenti diagnostici sono stati condotti mediante tecniche molecolari. Al momento, non sono disponibili dati di isolamento virale, utili a definire con maggiore certezza lo stato di infezione. In uno dei due cani di Hong Kong la positività degli accertamenti sierologici supporta l’ipotesi che il cane fosse infetto da SARS-CoV-2”, sottolinea ancora l’ISS. Nei casi osservati, gli animali sono solo vittime, incolpevoli.

“In assenza di sintomi riferibili a COVID-19 e se non si è in isolamento domiciliare, passare del tempo con il proprio animale domestico e accompagnare il proprio cane nell’uscita quotidiana (nel rispetto della normativa) contribuisce a mantenere in salute noi stessi e i nostri amici animali”, sottolineano gli esperti. Gli animali domestici non trasmettono il virus, ma è l’uomo che può contagiarli. Farlo sapere a tutti è un bene, evitando un ulteriore isteria di massa, abbandoni e prima che qualcuno possa far del male ai nostri amici.


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