La Rai omaggia De Filippo per i 120 anni dalla sua nascita: in onda oggi un documentario sulla sua vita


Oggi sono esattamente 120 anni dalla nascita di Eduardo De Filippo. Un uomo che ha fatto la storia di Napoli e non solo. Per omaggiarlo sono tante le iniziative messe in campo. Dopo il riconoscimento che il Poligrafico Zecca dello Stato ha voluto tributare all’illustre drammaturgo, con il conio di una moneta commemorativa facente parte della ‘serie grandi artisti’, è arrivato anche uno speciale francobollo con il volto di De Filippo.

Inoltre, come reso noto nei giorni scorsi dalla Rai, su Rai5 (canale 23) tutti i sabati dal 23 maggio alle 17:00 e fino a novembre Eduardo De Filippo sarà ricordato con le versioni televisive dei suoi spettacoli. Oggi invece è Rai Cultura a dedicare una giornata al grande drammaturgo.

Su Rai Cultura e su Rai3 per il ciclo “Italiani” alle ore 18.00 andrà in onda un ritratto di Eduardo De Filippo firmato da Simona Fasulo con la regia di Nicoletta Nesler. Come si legge nel comunicato presente sul sito Rai:

“Il documentario lascia parlare Eduardo e chi lo conobbe, con rare incursioni nel suo teatro e nelle sue numerose produzioni cinematografiche riproponendo alcuni dei suoi pensieri espressi nelle interviste che rilasciava con il contagocce, nelle lezioni universitarie, nelle uscite pubbliche, nelle poche apparizioni televisive. I genitori di Eduardo – secondogenito, dopo Titina e prima di Peppino – sono il commediografo e attore Eduardo Scarpetta e sua nipote Luisa De Filippo, figlia del fratello della moglie Rosa, con la quale Eduardo ha già tre figli legittimi. I tre ragazzi nati dall’unione dovranno prendere il cognome della madre – De Filippo. Ma la famiglia resta comunque unita e i tre De Filippo lavorano in teatro da subito con il padre e gli altri fratelli Scarpetta. 

Eduardo è dotato di grande talento e di un’anima libera. Fin da ragazzino gli stanno strette le coercizioni, ma ama moltissimo la scena, recitare, scrivere, organizzare gli attori, dirigerli e farsi conoscere attraverso quello che scrive e che recita. Una vita ricca di successi internazionali, ma anche di esperienze dolorose, come la morte della sua prima figlia Luisella, ancora bambina, e della seconda moglie, la lite infinita col fratello Peppino. Ma c’è, sempre e soprattutto il teatro con un lascito di commedie che sono veri e propri affreschi di umanità, indimenticabili e ancora attualissimi, con dialoghi – anche senza sottotitoli o traduzioni – rappresentati sui palcoscenici di tutto il mondo. E il pubblico ha capito, applaudito, condiviso emozioni e sentimenti”.


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