Scuola: cosa avviene in caso di sospetto contagio. Azzolina: “Non è un luogo fatato, il rischio non è nullo”


La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, negli ultimi giorni, ancora una volta si è espressa sull’imminente riapertura delle scuole in Italia. Lo ha fatto a “Il caffè della domenica”, su Radio24, e ad “Agorà” su Rai3.

Queste le sue parole: “La riapertura delle scuole è un segno di rinascita per tutto il Paese. Abbiamo lavorato per ridurre al minimo il rischio di contagio. Ma la scuola non è un posto fatato, asettico, dove il rischio è zero. Per questo abbiamo lavorato con l’Iss per avere un protocollo e stabilire cosa si fa se c’è un contagiato in classe. Consegnare 2,4 milioni di banchi è uno sforzo enorme, è ingiusto essere accusati di ritardi. In due mesi li consegneremo.”

“Siamo l’unico Paese a distribuire 11 milioni di mascherine gratis al giorno al personale scolastico e agli studenti. Abbiamo messo soldi per l’edilizia e previsto 70mila unità di organico in più, tra docenti e personale Ata. Noi ci confrontiamo molto con altre realtà e l’Italia viene fatta parlare sempre per prima. All’estero ci fanno i complimenti per come abbiamo gestito i problemi. Certo, si può far sempre meglio.”

Sulle regole da rispettare, ha detto: “Se c’è il metro di distanza la mascherina può non essere usata. Si deve usare nei momenti di dinamicità, quando si è in movimento, si va alla toilette, durante la ricreazione. Certo non quando si mangia.”

Ha poi proseguito, spiegando cosa avverrebbe in caso di sospetto contagio: “Si chiamano i genitori e si mettono in contatto con il Dipartimento di igiene territoriale. Si farà il tampone e in caso di positività, grazie al registro dei contatti, si capirà quante persone devono andare in quarantena. Questi ultimi faranno didattica a distanza e ci saranno contributi per le famiglie per lo smart working.”

Sulla questione dei docenti con fragilità, ha spiegato: “Non c’è automatismo tra età e condizione di fragilità. Non basta avere 55 anni, bisogna avere determinate patologie. Per vedersi riconosciuta questa condizione, gli insegnanti dovranno sottoporsi a delle visite.”

Infine, coglie l’occasione per rispondere agli attacchi di Salvini: “Ormai sono diventata il suo pane quotidiano. Vorrei sapere se anche lui si è impegnato un po’ per la riapertura della scuola in Italia o se l’ha usata come clava elettorale facendo propaganda e terrorizzando famiglie e studenti.”

“Io sono sicura di aver lavorato in scienza e coscienza, facendo tutto il possibile. Non saprei cosa poter fare di più. Salvini ha una coscienza? Ha collaborato o solo scatenato il panico tra le famiglie? Negli altri Paesi le opposizioni hanno cercato di collaborare un po’, qui da noi invece no” – conclude la Azzolina.

Intanto, in Campania, negli ultimi giorni girano false ordinanze che danno per ufficiale la data del 24 settembre per l’inizio del nuovo anno scolastico. In realtà si tratta di una data presunta in quanto, come evidenziato dalla Regione stessa, non è stato ancora deciso nulla in merito.


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