De Luca su Draghi: “Un Cristo votato al martirio. Dovrà fare un percorso di guerra”
Feb 05, 2021 - Veronica Ronza
Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della sua ultima diretta, ha fatto un resoconto delle vicende politiche di quest’ultima settimana che hanno avuto come protagonista Mario Draghi, Premier incaricato.
De Luca su Draghi
Queste le sue parole: “Abbiamo alle spalle una settimana ricca di eventi a cominciare dalla nomina di Mario Draghi a candidato Presidente del Consiglio. Si tratta di una personalità di grande rilievo e prestigio internazionale. Abbiamo respirato aria nuova da quando ha cominciato a parlare. Semplicità e sobrietà dopo un decennio di demagogia fatta di supponenza e incompetenza nel nostro Paese.”
Non è nuovo il suo dissenso verso la politica nazionale di questi ultimi anni: “Abbiamo trascorso un decennio nel quale non siamo stati capaci come forze politiche nazionali di approvare uno straccio di riforma istituzionale che strappasse l’Italia dalla palude della politica politicante. Già la nomina a Presidente del Consiglio di Conte la seconda volta è stata una vicenda anomala. In nessun Paese del mondo avremmo avuto, in poche settimane, un Premier in grado di passare da una maggioranza a una di segno opposto. Ci siamo autoconvinti che era normale, ma quella non era una cosa da Paese normale.”
“Abbiamo fatto finta che si poteva andare avanti anche muovendosi in quel modo. Senza considerare che l’immagine della politica che abbiamo trasmesso ai nostri concittadini era devastante. Quella di una politica indifferente dove la coerenza non vale nulla e non ci sono principi.”
“La mediazione, il compromesso sono indispensabili ma non coincidono con la totale mancanza di coerenza e dignità politica. La nomina di Draghi costringe tutte le forze politiche a fare i conti con le proprie contraddizioni.”
Ciò a partire dal Movimento 5 Stelle fino a giungere al PD: “I 5 stelle nel giro di pochi anni hanno assunto posizioni che sono l’esatto contrario di quello che hanno raccontato per 10 anni. Quando si sono costituiti i governi bisognava andare a piedi a lavorare mi ricordo, poi tutti con le macchine di servizio. Se, come è stato detto da un dirigente dei 5 stelle, dobbiamo diventare maturi, va bene così.
“Il Partito Democratico rimane un’identità non definita, non chiara, non percepita. Sto ripetendo da qualche anno che se domandiamo a un cittadino quali sono le proposte del Pd non avrà una risposta. Non ci sono posizioni definite su grandi temi: giustizia, sicurezza, Sud. Dovranno fare i conti con la realtà anche gli amici della Lega, di Forza Italia.”
“Ci auguriamo che si consolidi un processo di maturazione e serietà. Probabilmente si poteva arrivare alla maturità con un’adolescenza non così lunga, di dieci anni. Nella vita normale l’adolescenza dura un po’ di meno. Quando hai una personalità come Draghi che fai? Continui a ripetere le polemiche contro l’Europa? Allora tutti dovranno fare i conti con la realtà e con i propri limiti, le proprie contraddizioni.”
“Se questo incarico a Draghi serve per determinare una presa di consapevolezza e innovazione sarà un grande vantaggio per la democrazia italiana. Io direi di non suonare ancora le campane a festa. Draghi dovrà fare un percorso di guerra. Vedrete che quando presenterà la lista dei ministri avrà un primo bombardamento, ma intanto prendiamo atto che l’Italia ha individuato una personalità che per la sua sola storia dà prestigio all’Italia e credibilità nei mercati finanziari.”
“Ho provato un moto di solidarietà, quest’uomo saggio e mite mi è apparso come un Cristo quando ha cominciato a fare i colloqui con i cespugli. Davvero merita tutta la nostra solidarietà questo uomo votato al martirio. Dovrà fare i conti con problemi drammatici a partire dal covid.”