De Luca ironizza sul discorso di Conte: “Sembrava volesse fare un barbecue in piazza”


Il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca, oltre ad esprimersi sul Premier incaricato, Mario Draghi, ha commentato anche l’uscita di scena di Giuseppe Conte.

De Luca su Conte

Lo ‘sceriffo’ campano prima di tutto ha criticato le modalità di insediamento dell’ex Premier: “Già la nomina a Presidente del Consiglio di Conte la seconda volta è stata una vicenda anomala, in nessun Paese del mondo avremmo avuto un premier in grado di passare, in poche settimane, da una maggioranza a una di segno opposto. Ma ci siamo autoconvinti che era normale, ma quella non era una cosa da Paese normale.”

Non da meno il suo operato: “Abbiamo trascorso un decennio di demagogia fatta di supponenza e incompetenza nel nostro Paese. Abbiamo fatto finta che si poteva andare avanti anche muovendosi in quel modo. Senza considerare che l’immagine della politica che abbiamo trasmesso ai concittadini era devastante. Quella di una politica indifferente dove la coerenza non vale nulla e non ci sono principi.”

Ha proseguito, poi, passando alle dichiarazioni di Conte rilasciate alla stampa nella giornata di ieri: “Con Draghi si è conclusa la stagione del governo Conte 2. In questi anni abbiamo conosciuto cose bizzarre. Abbiamo visto cose che noi umani neanche avremmo immaginato di vedere e l’ultima di queste meraviglie l’abbiamo vista quando è stato portato davanti a Palazzo Chigi un tavolino spoglio. Mi sembrava anche con la vernice un po’ scrostata.”

“Si è immaginato che volessero far vedere che almeno un banco buono c’era in Italia. Poi si è pensato che volessero fare un bel barbecue a Piazza Colonna. Abbiamo aspettato invano l’arrivo di Casalino col grembiule e la sporta di verdure ma è arrivato Conte che ha fatto un discorso breve, ricco e significativo con il quale si è auto attribuito la funzione di Mitterrand italiano, cioè federatore delle forze progressiste. Un compito arduo.”

“Nel breve discorso che ha tenuto Conte era contenuta un’affermazione impegnativa: ‘Io ci sono e ci sarò’. Ci ha minacciato chiaramente avrebbe detto Peppino a Totò nel ristorante a Milano. Battute a parte, se riuscirà ad essere il federatore avrà fatto un lavoro importante per la solidità della democrazia italiana. Gli anni futuri ci diranno se questo obiettivo sarà un cavallo per la sua coscia.”


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