Saviano: “I Talebani? E’ un errore chiamarli islamisti, sono narcotrafficanti. Riforniscono la camorra”

Foto Fb Saviano


E’ un grido d’allarme quello lanciato da Roberto Saviano a proposito della conquista da parte dei talebani dell’Afghanistan. Lo scrittore non pone l’accento sulle libertà che sono messe in crisi dall’islamismo radicale (in primis la loro idea dell’inferiorità della donna) ma si concentra sul ruolo che secondo lui hanno i talebani nel mondo: quello di narcotrafficanti. Un ruolo che mette a rischio gli equilibri politici e apre a nuove guerre (come quelle contro l’Iran).

SAVIANO: “I TALEBANI SONO NARCOTRAFFICANTI”

In un lungo articolo pubblicato sul ‘Corriere della Sera’ Saviano descrive chi sono i talebani:

Non ha vinto l’islamismo, in queste ore, dopo oltre vent’anni di guerra. Ha vinto l’eroina. Errore è chiamarli miliziani islamisti: i talebani sono narcotrafficanti. Se si leggono i report dell’Unodc, l’ufficio droghe e crimine dell’Onu da almeno vent’anni, troverete sempre lo stesso dato: oltre il 90% dell’eroina mondiale è prodotta in Afghanistan. Questo significa che i talebani, insieme ai narcos sudamericani, sono i narcotrafficanti più potenti del mondo. Negli ultimi dieci anni hanno iniziato ad avere un ruolo importantissimo anche per l’hashish — producono non solo il fumo afgano, ma anche il charas — e la marijuana. Per quanto possa sembrarvi pretestuosa questa affermazione, di Afghanistan sentirete sempre parlare eludendo le dinamiche principali del conflitto, ignorando le fonti prime che finanziano la guerra, e spesso quindi vi sarete trovati a farvi un’idea su questa terra lontana sull’eterno conflitto mancando dell’elemento centrale: l’oppio“.

Lo scrittore spiega come la guerra in Afghanistan sia dovuta ad una lotta per impossessarsi dell’oppio che fa guadagnare milioni ai talebani. Sono infatti proprio loro che riforniscono mezzo mondo tra cui anche la Russia, considerata ora una Nazione amica, ma le mire espansionistiche sono destinate a crescere:

L’eroina talebana fornisce camorra, ‘ndrangheta e Cosa Nostra, fornisce i cartelli russi, e rifornisce Cosa Nostra americana e tutte le organizzazioni di distribuzione in Usa a eccezione dei messicani che cercano di rendersi autonomi dall’oppio afgano (a fatica, perché l’eroina di Sinaloa è più costosa di quella afgana). Tramite la rotta Afghanistan—Pakistan—Mombasa (Kenya) i talebani riforniscono anche i cartelli di Johannesburg in Sudafrica, altro immenso mercato. Il mercato cinese ancora non è conquistato ma l’ambizione talebana guarda a Est, a prendersi anche il Giappone (la Yakuza si rifornisce in Laos, Vietnam e Birmania) e soprattutto le Filippine, che hanno un mercato florido e da sempre sono in rotta con l’eroina birmana”.

Don Maurizio Patriciello, sacerdote anticamorra, ha letto le parole di Saviano e alla luce di quanto detto qualche giorno fa dallo scrittore contro la famiglia, si toglie qualche sassolino dalla scarpa:

Caro Saviano, ho letto con interesse il tuo lungo articolo di oggi, mercoledì 18 agosto, sul “ Corriere della Sera”. Tra l’altro hai detto: “ La guerra in Afghanistan è una guerra dell’oppio… Prima delle scuole coraniche, dell’obbligo al burqa, prima delle spose bambine, prima, i talebani sono dei narcotrafficanti… L’eroina talebana fornisce camorra, ‘ndrangheta e Cosa Nostra, fornisce i cartelli russi…”. Problemi enormi da affrontare sulla scacchiera mondiale. Il pensiero è corso, allora, alla ingenua soluzione che, solo una settimana fa, proponevi per sradicare le mafie italiane. Riporto le tue parole:
«Quando mi chiedono quando finiranno le mafie rispondo quando finiranno le famiglie.
Quando l’umanità troverà nuove forme di organizzazione sociale, nuovi patti d’affetto, nuove dinamiche in cui crescere vite». Non trovi che, alla luce di quanto scrivi oggi, la soluzione da te individuata pochi giorni fa sia del tutto fuori luogo? Un caro saluto“.


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