Tanti set in città, il New York Times: “Napoli torna ad essere la casa del cinema”


Napoli, la città delle contraddizioni, torna ad essere la casa del cinema“. Così il New York Times commenta il ritorno del cinema a Napoli grazie anche al film di Paolo Sorrentino “E’ stata la mano di Dio”, che da mercoledì sarà disponibile su Netflix e rappresenta l’Italia agli Oscar ed è candidato ai Golden Globe.

Il New York Times celebra il ritorno del cinema a Napoli

Secondo il giornale statunitense l’immagine di Napoli nel mondo è stata rilanciata dal film di Sorrentino e anche dai romanzi de “L’amica geniale” di Elena Ferrante e del film e della serie Gomorra.

Esso coglie l’occasione per ricordare che Napoli nei primi anni del ‘900 è stata la patria del cinema insieme a Torino, sostituite poi da Roma con la costruzione di Cinecittà da parte di Benito Mussolini.

Il quotidiano, inoltre, riporta le parole del neoeletto sindaco Gaetano Manfredi che vede nel ritorno del cinema a Napoli “un rafforzamento del brand internazionale di Napoli” e che ha permesso ai napoletani che vivono all’estero di mantenere un legame con la propria città di origine.

Napoli agli inizi del Novecento era la casa del cinema

Nel 1906 i fratelli Guglielmo, Vincenzo e Roberto Troncone fondarono la prima casa cinematografica napoletana. La “Fratelli Troncone & Co.”, poi divenuta la “Partenope Film”, rimase attiva per un ventennio a via Solimena, al Vomero. Sempre nel quartiere, ma in via Cimarosa, Giuseppe Di Luggo fondò la “Polifilms” nel 1915. A differenza della prima, però, la società cadde presto in un profondo dissesto economico e venne rilevata, quattro anni dopo, da un giovanissimo Gustavo Lombardo. La casa cinematografica “Lombardo” è divenuta poi la famosissima “Titanus”.


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