Secondigliano, inaugurata la “stanza di Lino” per le donne vittime di violenza

Lino


La stanza di Lino inaugurata a Secondigliano, Napoli. Stamattina presso il Commissariato di Polizia di Secondigliano, è stata inaugurata “la stanza di Lino”, un ambiente dedicato all’audizione delle donne e dei minori vittime di violenza, realizzata con il contributo dell’associazione di promozione sociale “Forti Guerriere”.

La stanza di Lino, inaugurata per le donne vittime di violenza

La denominazione della stanza è volta a commemorare il poliziotto Lino Apicella, in servizio presso il Commissariato Secondigliano, caduto il 27 aprile 2020, intervenuto in supporto ai colleghi che inseguivano una banda di criminali dopo un tentato furto in una banca.

L’iniziativa si iscrive nella più ampia strategia della Polizia di Stato di attenzione verso le vittime di abusi, anche attraverso la predisposizione di adeguati “setting” di ascolto. Ambienti, come questo, inseriti in contesti difficili rappresentano gli strumenti più efficaci e concreti per offrire alle vittime di violenza l’opportunità di trovare il coraggio di ribellarsi e porre le condizioni per conquistare l’ autonomia e una vita degna di essere vissuta.

Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il questore di Napoli Alessandro Giuliano, il prefetto Claudio Palomba, il dirigente del commissariato Secondigliano Raffaele Esposito, gli assessori comunali Antonio De Iesu ed Emanuela Ferrante (rispettivamente con delega a legalità e pari opportunità), la consigliera regionale Bruna Fiola, il presidente della settima Municipalità Antonio Troiano e il vice Giuseppe Grazioso, il consigliere comunale Pasquale Esposito e Patrizia Palumbo dell’associazione Dream Team.

La morte di Pasquale Apicella

La notte del 27 aprile 2020 Pasquale Apicella, per tutti Lino, era intervenuto per aiutare i colleghi che stavano seguendo una banda di rapinatori in fuga dopo un assalto ad una filiale bancaria. I criminali, che durante la fuga tentarono anche di mandare fuori strada i poliziotti, si schiantarono contro l’auto di Apicella e del collega.

L’impatto fu terribile ed Apicella morì nell’impatto, il collega rimase ferito. Lino aveva 37 anni, era sposato e aveva due bambini che all’epoca avevano 7 anni e appena tre mesi. Nel giugno 2021 i tre rapinatori sono stati condannati per omicidio volontario: 26 anni di carcere all’uomo che era alla guida, 18 anni a testa agli altri due.


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