Tiziana Cantone, si riapre caso. La mamma: “Il regalo più bello che potesse ricevere”


Si riapre il caso di Tiziana Cantone, nel quarto anniversario della sua scomparsa, una notizia che è riuscita a calmare per un attimo il dolore della madre, Maria Teresa Giglio, che sul suo profilo Facebook si è lasciata andare ad un lungo sfogo:

“Cari amici, oggi doveva essere una giornata particolarmente triste per me e invece le campane suoneranno a festa. Il caso di Tiziana Cantone è riaperto! Svegliandomi ho ricevuto una notizia che mi riempie di gioia, la sorpresa di quando accade esattamente ciò che speravi da tempo e che mi ha tenuta in vita. In tutti questi anni ho speso sangue, fatica, lacrime amare e sudore senza mai ottenere nulla. Oggi le mie lacrime iniziano ad essere arcobaleni finalmente grazie al lavoro di ” EMME Team” che io chiamo angeli. Angeli che mi ha mandato Dio, solo Lui sa quanto è grande il mio dolore e quanto ha sofferto la mia povera Tiziana. Questa verità che sta uscendo fuori e che conferma tutti miei sospetti tutto ciò che ho sempre gridato ma nessuno mi ascoltava, la devo solo a “EMME Team” e ci tengo a ribadirlo. A loro va tutta la mia riconoscenza di mamma. Sono sicura che questo sia il regalo più bello che potesse ricevere la mia Tiziana, nel giorno del suo quarto anniversario da quando ha lasciato questa terra.”

La donna, infatti, in tutti questi anni non si è mai arresa:

“La speranza è stata sempre il mio unico desiderio che mi spronava, la speranza che si riaprisse il caso, che si sgombrasse il campo da una logica sessista e maschilista, che si tenesse ben lontano il moralismo ipocrita e fuorviante e che si riaccendessero i riflettori affinché finalmente si facesse piena luce sulla storia di una povera ragazza che non aveva mai fatto del male a nessuno ma usata e abusata da chi non ebbe scrupoli a farne oggetto dei suoi sporchi giochi, pur sapendo, anzi approfittando delle sue antiche angosce e tormenti.”

Per poi concludere con un messaggio di piena fiducia nella magistratura:

“Voglio ringraziare anche i magistrati che hanno preso questa decisione in base alle prove ricevute, ma che dimostrano anche di avere una coscienza sana, quella coscienza che permette di avere una visione chiara delle persone e di saper applicare con saggezza, obiettività e rispetto della verità il concetto di giustizia. Grazie!”


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