Palermo, bimba di 10 anni soffocata in bagno: la causa potrebbe essere un video su Tik Tok


Palermo – fatale una sfida su Tik Tok. E’ di ieri il caso della bambina di 10 anni di Palermo trovata soffocata in bagno da una cintura di un accappatoio. Ne ha parlato anche il “TG1” con un servizio apposito andato in onda ieri alle 20 che descrive meglio cosa è accaduto alla piccola.

La morte sarebbe da attribuire forse ad una sfida su Tik Tok, uno dei social più seguiti da bambini e adolescenti. Ieri sera i medici hanno staccato le macchine che la tenevano in vita dopo che il giorno prima era arrivata in ospedale in coma irreversibile. Lo strazio e il dolore dei genitori non ha però impedito ai due di dare il consenso per la donazione degli organi della bimba.

Sono stati proprio loro a raccontare alla Polizia il sospetto di un gioco pericoloso della figlia in bagno. La bambina è stata trovata in bagno con la cintura dell’accappatoio al collo e con in mano il cellulare. La procura dei minori di Palermo ha aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio e il telefonino sequestrato.

Gli inquirenti voglio capire se la bambina avesse registrato un video o stava cercando di emulare qualcun altro. La piattaforma di Tik Tok attraverso un suo portavoce, dopo aver fatto le condoglianze alla famiglia, si è detta pronta a mettersi a disposizione di chi sta indagando. Anche il direttore del reparto di Pediatria dell’Ospedale Sacco di Milano, Luca Bernardo, ha messo in guardia le famiglie da queste “challange” e dai social a volte visti solo come svago e non come pericolo per i propri bambini.

Non è la prima volta che Tik Tok finisce sotto i riflettori a causa di bufere sulle sue “challange”. Nei scorsi mesi molti adolescenti si sono ritrovati in ospedale dopo il loro tentativo di lanciarsi su un’auto in corsa proprio per emulare un video virale.

Che la causa dietro questi gesti possa essere la pandemia e la minor socialità? Non lo esclude Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, che in un’intervista all’ “Huffingtonpost” lancia un allarme sui numerosi tentativi di suicidio dei giovanissimi.

Dal mese di ottobre ad oggi, quindi con l’inizio della seconda ondata, abbiamo notato un notevole rialzo degli accessi al pronto soccorso con disturbo psichiatrico, nel 90% sono giovani tra i 12 e i 18 anni che hanno cercato di togliersi la vita. Ho avuto per settimane tutti i posti letto occupati da tentativi di suicidio e non mi era mai successo. Al pronto soccorso si registra un ricovero al giorno per attività autolesionistiche“.

Un trend che va fermato con una maggiore presenza e controllo da parte dei genitori.


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