Universiadi, la passerella del Governo che non ha mai creduto in Napoli


Meno di un anno fa, era il 24 luglio 2018, il Governo si faceva da parte per le Universiadi di Napoli. L’esecutivo aveva scaricato ogni responsabilità su Regione Campania e Comune di Napoli. Giancarlo Giorgetti della Lega Nord aveva detto:

“Per le Universiadi di Napoli del 2019 si interviene restituendo al territorio la gestione dell’evento. Nell’ultima legge di bilancio era stato nominato un commissario dal ministero dell’Interno, con una cabina di regia dove sono emersi plasticamente problemi operativi tra enti locali e territorio”.

La proposta del Governo era quella di far slittare l’evento: “Regione Campania e Comune vogliono tenere ferma la data del 2019. A questo punto abbiamo ritenuto di nominare un commissario espressione della Regione di concerto con il Comune”.

Parole dure quelle dell’allora segretario alla Presidenza del Consiglio, alle quali sono seguiti i fatti: la patata bollente è stata lasciata nelle mani degli locali, leggasi Vincenzo De Luca e Luigi de Magistris in primis. Ebbene, i due, nonostante l’antipatia reciproca e i mille litigi, sono riusciti a mettere in piedi un evento praticamente perfetto. Una vetrina importantissima non solo per Napoli ma per tutta la Campania.

Eppure il Governo, ieri, non ha avuto remore a concedersi la passerella. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha sì sottolineato il ruolo degli enti locali, ma ha anche affermato:

“È stata una grande prova della Campania e dell’Italia. Un grande evento sportivo di cui come Presidente del Consiglio sono orgoglioso e fiero. Oggi sono qui perché dovevo mantenere la promessa che sarei venuto”.

Peccato che sia stato proprio un suo sottosegretario a scaricare ogni responsabilità, dunque non capiamo perché e in che modo Conte, come Presidente del Consiglio, possa essere fiero. Può certamente esserlo come cittadino, come uomo del Sud, ma in quanto rappresentante delle istituzioni usateci la cortesia di lasciarci avere più di qualche dubbio.

Un evento preso sotto gamba, ad ogni modo, non solo dal Governo ma anche dalla televisione pubblica. La Rai ha scelto infatti di trasmettere la cerimonia di chiusura delle Universiadi soltanto in differita, preferendo mandare in onda, al posto della diretta, la serie televisiva NCIS. Questo lo precisiamo per sottolineare come gli unici ad aver creduto in queste Universiadi siano stati i campani, lasciati a loro stessi da un Paese che non ha percepito l’importanza di un evento che ha puntato i riflettori di tutto il mondo su un territorio bisognoso di rivalsa.


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