Universiadi, i fischi di pochi non rovinano la festa di tutta Napoli

Cerimonia di apertura Universiade 2019 photo Pool fotografi Universiade


Gli occhi del mondo ieri sera erano tutti puntati su Napoli e sulle Universiadi. Uno spettacolo al San Paolo fatto di luci e di tutti i colori del mondo.

Napoli simbolo da sempre dell’accoglienza e dell’ospitalità, non ha deluso le aspettative. Ha saputo far sentire a casa tutti. Non sono mancati però fischi alla delegazione francese e tedesca, ma per fortuna coperti subito dagli applausi della maggioranza.

Così come ci sono stati i fischi per l’ex Ciro Ferrara, i napoletani a distanza di anni hanno ancora il dente avvelenato col difensore azzurro che decise di andare a giocare a Torino. Pioggia di fischi anche per il sindaco De Magistris e il governatore della Campania De Luca, giustificati sicuramente dal malcontento della città verso la loro gestione.

Tra i momenti più emozionanti sicuramente c’è stato quello dell’inno di Mameli. Il tricolore è stato issato dai corazzieri del Quirinale e portato dall’atleta Bebe Vio, in uno splendido abito rosso porpora che emula la lava del Vesuvio. Neanche qui i fischi sono mancati all’inizio, celati subito dalla maggioranza presente allo stadio che ha cantato a squarciagola la trionfale marcia italiana. Visibilmente emozionato, il presidente Mattarella ha poi aperto ufficialmente i giochi, secondi per importanza solo alle Olimpiadi.

Una festa quella del San Paolo che non è stata rovinata, dalla stupidità di pochi. Un evento quello di Napoli che, rispetto alle passate edizioni, sta avendo un impatto mediatico enorme. Napoli e le sue bellezze viste finalmente per quello che sono, un incanto.


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