Covid, a Napoli i neonati ricoverati saranno controllati da telecamere grazie alla Curia


Mercoledì 4 novembre 2020, nella sala conferenze del Palazzo Arcivescovile in Largo Donnaregina, il Cardinale Crescenzio Sepe ha firmato due protocolli con l’Azienda ospedaliera e Fondazione Santobono. Protocolli che riguardano la cura di bambini e ragazzi giovani che provengono da famiglie che vivono in condizioni precarie.

La Dottoressa Anna Maria Minicucci, Commissario straordinario dell’Azienda Santobono, spiega la situazione attuale dei contagi covid tra più piccoli:

“Il numero dei casi sta aumentando, i bambini sono paucisintomatici, veramente pochi hanno problemi più seri, però stiamo vedendo un notevole aumento del contagio.”  Inoltre aggiunge al TGR Campania:” Il mese di Ottobre abbiamo avuto 40 bambini ricoverati, tra cui parecchi neonatali, fortunatamente in condizioni abbastanza buone tranne gli ultimi due che sono arrivati con delle polmoniti.

La Curia di Napoli ha così deciso di finanziare un nuovo progetto, con i fondi dell’annuale asta di beneficienza. Si tratta dell’installazione di telecamere sulle culle e le incubatrici dei neonati così che le famiglie possano essere sempre in collegamento con l’area intensiva neonatale del Santobono.

Sarà il Cardinale Sepe che sperimenterà una prima videochiamata insieme ad un medico del reparto ed una mamma.“Una mamma che sa che sul lettino del proprio bambino c’è una telecamera che lo riprende minuto per minuto e che le mostra come stanno andando le cose. Per questo immaginate quale serenità, tranquillità possono avere i genitori per questo bambino.” Queste sono le parole che il Cardinale Sepe ha detto al TGR Campania riguardo questo nuovo progetto.

Questo permetterà sia ai genitori che ai piccoli pazienti di vivere il ricovero, per quanto possibile, più serenamente. Darà l’illusione di stare vicino ai propri cari anche se indirettamente. Questo metodo fu utilizzato nel caso di una bambina ricoverata per Covid per permetterla di stare vicino alla famiglia nonostante la situazione drammatica. I genitori erano costantemente informati sugli sviluppi della famiglia anche da casa.

 


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