“PRIMA IL NORD”: la scritta razzista sul sito del ministro Garavaglia della Lega

Screenshot acquisito in data 1 marzo 2021


La Lega vecchio stampo non esiste più, ha rotto con il passato ed adesso è un partito che guarda al bene di tutta l’Italia, anche del Sud. Sicuro, come l’esistenza degli unicorni e degli asini che volano. Il problema è che alla favoletta di Matteo Salvini e compagni impegnati per il bene della nazione intera c’è chi ci crede davvero, come dimostrano risultati elettorali al Mezzogiorno tutt’altro che eccellenti ma comunque in miglioramento rispetto al passato, complici anche i cambi di casacca di tanti esponenti politici meridionali che nell’ottica di assicurarsi una poltrona si schierano con chiunque. I leghisti meridionali, quelli iscritti a un partito che continua a chiamarsi Lega Nord per l’Indipendenza della Padania. Leghisti meridionali, compagni di partito – ad esempio – del ministro per il Turismo Massimo Garavaglia che ancora oggi sul proprio sito internet ufficiale ha la scritta PRIMA IL NORD.

Sì, uno dei componenti del Governo attualmente in carica grida ancora lo slogan razzista che soltanto gli ingenui pensavano fosse morto e sepolto. Possiamo fidarci quindi di Garavaglia e del suo impegno a favorire il sostegno e lo sviluppo turistico di tutte le zone d’Italia, dalle Alpi a Lampedusa, oppure la maggior parte dell’impegno e delle risorse non varcherà i confini della Padania?

Possiamo fidarci di un partito che non interviene affinché non i propri esponenti di spicco non manifestino contenuti discriminatori (è poco verosimile che nessuno se ne sia accorto), e che ha piazzato Giancarlo Giorgetti altro leghista vecchio stampo – allo Sviluppo economico, ossia colui che avrà in mano i 209 miliardi del Recovery Plan, soldi che dovrebbero finanziare in massima parte progetti per lo sviluppo del Sud?


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