ELEZIONI/ Chi è Eligio Poetini: il programma per Torre del Greco dal corallo al salario minimo

Eligio Poetini, candidato sindaco a Torre del Greco rilascia dichiarazioni durissime contro il voto di scambio


Eligio Poetini sarà uno dei cinque candidati sindaci a sfidarsi a Torre del Greco durante le prossime elezioni comunali del 14 e 15 maggio 2023: Poetini è il nome scelto dal gruppo cittadino di Potere al popolo per tentare di conquistare Palazzo Baronale.

Chi è Eligio Poetini, il candidato sindaco di Potere al Popolo alle elezioni comunali di Torre del Greco

Eligio Poetini, 61 anni, è un infermiere professionale e presidente del Centro Italiano Protezione Civile di Torre del Greco. Inizia la sua carriera come infermiere nel reparto di cardiochirurgia toracica dell’ospedale Niguarda di Milano. Si trasferisce poi a Grosseto, dove resterà per 7 anni prima di chiedere il trasferimento in Campania per amore della sua terra. Attualmente presta servizio presso l’ASL di Salerno e si occupa principalmente di prevenzione e malattie infettive, oltre a portare avanti progetti di informazione sanitaria dedicati ai bambini, facendo informazione anche nelle scuole.

Nella corsa al posto di sindaco della città corallina, Poetini è sostenuto dalla sola lista di sinistraPotere al popolo“. “Il programma che proponiamo per Torre del Greco parte da quelli che sono punti di preoccupazione per i cittadini, ma che allo stesso tempo sono punti di forza” – spiega Poetini“e speriamo che possano essere gli elementi che daranno alla città la forza, finalmente, di rialzarsi“.  Un programma che, a detta di Eligio Poetini, è stato pensato partendo dagli “ultimi“, puntando alle politiche sociali, ai giovani, ai marittimi, al turismo: tutte tematiche sulle quali lavorare per riportare Torre del Greco alla “normalità“.

Nella vision di Poetini, il programma proposto alla cittadinanza da Potere al popolo, una volta attuato, farà di Torre del Greco un modello da imitare

L’impegno con la Protezione Civile ha portato Eligio Poetini ad essere a diretto contatto con alcune grandi catastrofi del recente passato nazionale come il terremoto di Amatrice, e per questo intende dedicare un’attenzione particolare al rischio Vesuvio. “E’ compito del comune lavorare ad un piano di evacuazione che non stia solo sulla carta. Quello odierno lo abbiamo studiato bene e lascia il tempo che trova“, afferma. Ed aggiunge: “L’attuale piano è stato realizzato da un’agenzia che non è nemmeno della Campania. Questo non ha senso. Noi sul territorio cittadino abbiamo le professionalità e le competenze per realizzare un progetto che funzioni

Il programma di Eligio Poetini parte dagli “ultimi”: al centro i giovani, il turismo solidale e il rischio Vesuvio

Ma il Vesuvio non è un rischio soltanto in caso di eruzione: “Dobbiamo attenzionare anche il rischio idrogeologico. Dopo gli incendi del 2017 nulla è stato fatto contro il disboscamento. Addirittura non si è pensato nemmeno di ripulire le briglie borboniche e questo è assurdo“. Per Poetini e per Potere al popolo, sfoltire la popolazione è un’ipotesi da non considerare: “Stiamo già diventando una città di vecchi per cause economiche, non serve metterci il Vesuvio. Oggi dobbiamo pensare al futuro, non più quello dei nostri figli ma dei nostri nipoti. Il Vesuvio può essere un’attrattiva“.

Nel programma di Poetini anche l’idea di portare a Torre del Greco un turismo solidale: “Dobbiamo portare qui i giovani di altre nazioni con strutture a basso costo. Penso ad un ostello della gioventù, così i ragazzi di altri paesi possono conoscere l’arte del corallo e del cammeo, la marineria e le altre attrazioni torresi. Penso al litorale, uno dei più lunghi d’Italia, che è tenuto male“. Idee per il lavoro, alle quali si aggiunge il progetto di imporre un salario minimo alle aziende che lavoreranno con la pubblica amministrazione cittadina, oltre che un vincolo ad assumere personale over 50. Quest’ultima idea, spiega Poetini, è motivata dal fatto che oltre i 50 anni risulta più complicato il reinserimento di un individuo nel mercato del lavoro.

“Potere al popolo corre da sola perché rifiuta le coalizioni farlocche. La nomina degli scrutatori è voto di scambio”

Sulla scelta di correre da soli e sfidare quindi i pronostici, Eligio Poetini afferma: “E’ stata una scelta ben ponderata quella di correre da soli perché non volevamo prendere parte ad inciuci o a coalizioni farlocche. Vogliamo far capire alla città che il vero voto utile è quello che darà a noi“.  La promessa di Poetini è quella di diventare, a prescindere dal risultato elettorale, una forza di “vigilanza” sul territorio: l’idea è quella di controllare che i provvedimenti della futura amministrazione siano “trasparenti, fattibili ed in linea con i programmi, sia dentro che fuori dai palazzi. Vogliamo creare uno sportello del cittadino che possa raccogliere le istanze del territorio per riportarle all’amministrazione, sia se saremo opposizione, sia da semplici spettatori”

Un concetto di trasparenza sulla quale si batte già a partire dalla campagna elettorale: “Il voto di scambio esiste ancora, non è stato debellato. Per me, anche la chiamata diretta degli scrutatori è una sorta di voto di scambio“. Ed ancora: “E’ assurdo ciò che sta accadendo con i manifesti selvaggi. Se sono stati assegnati spazi, che senso ha mostrarsi superiori agli altri ? Le elezioni non sono una gara con vincitori e vinti: alla fine, la città è una sola

Poetini dedicherà i primi 100 giorni di un eventuale governo della città ad un lavoro di “attenzione“, per verificare nel dettaglio lo stato economico dell’ente, i progetti chiusi nei cassetti e impostare al meglio tutto ciò che è stato indicato nel programma elettorale.


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