Il gip di Napoli, Fabrizio Finamore, ha convalidato il fermo di Elpidio D’Ambra, il 31enne accusato dell’omicidio di Rosa Alfieri che, rispondendo al giudice, ha raccontato la dinamica della vicenda. A renderlo noto è ‘Il Corriere del Mezzogiorno’.

Convalidato il fermo di Elpidio D’Ambra: “Voci mi dicevano di uccidere Rosa”

D’Ambra, già nel corso del primo interrogatorio, aveva confessato di aver strangolato la ragazza negando, tuttavia, l’ipotesi dell’abuso sessuale. Il 31enne ha raccontato di esser stato spinto da alcune voci che sentiva nella propria testa e che gli intimavano di ammazzare Rosa.

Dinanzi al giudice ha confermato la versione già resa alle autorità ripercorrendo il giorno della tragedia: “Ho visto passare Rosa dopo che aveva parcheggiato la macchina. Ho sentito le voci che mi dicevano di ucciderla perché altrimenti avrebbero ammazzato me nel sonno, allora l’ho trascinata dentro e l’ho strangolata”.

“Preciso che non ero io, e con questo intendo dire che era come se fossi obbligato da qualcun altro a fare quello che stavo facendo. Ho trascinato il corpo in bagno e le ho messo il bavaglio in bocca perché avevo paura che potesse urlare. Ammetto e sono consapevole di quello che ho fatto. Mi dispiace anche per le conseguenze che dovrò affrontare ma ci tengo a precisare che non sono mai stato un tipo violento”.

Nei giorni scorsi il suo legale, l’avvocato Dario Maisto, aveva annunciato il pentimento del suo assistito che avrebbe voluto porgere le sue scuse anche ai familiari di Rosa. Parole che non hanno fatto altro che suscitare la rabbia dell’intera cittadinanza, sconvolta dal tragico destino toccato ingiustamente alla giovane Rosa. I suoi familiari chiedono giustizia a gran voce, appoggiati dalla madre dello stesso Elpidio che, commentando la vicenda, ha espresso il suo dolore per la morte di Rosa ripudiando suo figlio.